Intesa Sanpaolo, chide la sede storica

Domani sarà l’ultimo giorno di apertura per due delle quattro filiali di Lodi di banca Intesa Sanpaolo. Nel fine settimana infatti chiuderanno i battenti la storica filiale Cariplo di via Garibaldi (in centro storico) e la filiale di via Cadamosto, che già oggi funzionava a mezzo servizio. Da lunedì prossimo dunque il secondo istituto bancario italiano presidierà Lodi con due sole filiali: una in via Volturno (la ex agenzia del San Paolo, di fronte a piazza Mercato) e una in via Mazzini, nei pressi di Porta Cremona.

La “rivoluzione” si inserisce in un piano di “dimagrimento” del gruppo bancario, che in tutta Italia sta razionalizzando la propria presenza per contenere i costi. La filiale di via Garibaldi è stata messa sul mercato e probabilmente è destinata a ospitare negozi. La filiale di via Cadamosto era invece in affitto. Per alcuni giorni, anche dopo la chiusura definitiva degli uffici, il servizio bancomat della filiale di via Garibaldi dovrebbe restare attivo. Almeno fino a quando non sarà potenziato il medesimo servizio in via Volturno.

Con la chiusura delle due filiali, Lodi manda in archivio un pezzo di storia e il panorama bancario cittadino si trasforma in maniera non indifferente, visto che sono numerosi nel capoluogo i clienti di Intesa Sanpaolo.

I dipendenti coinvolti da questa rivoluzione sono circa 25, afferenti alla filiale di via Garibaldi e distaccati in parte presso la filiale di via Cadamosto. Per il momento, a parte alcune eccezioni, i dipendenti dovrebbero passare nella filiale di via Volturno. Nei prossimi mesi tuttavia alcuni di loro potrebbero essere dislocati in altre filiali lodigiane. Non sono previsti, al momento, prepensionamenti o uscite tramite incentivo. La filiale di via Volturno, potenziata, da lunedì 6 maggio estenderà l’orario di apertura dal lunedì al venerdì fino alle 20 e il sabato mattina fino alle 13, come peraltro già avviene a Sant’Angelo Lodigiano.

«Ad oggi - spiega Luca Colombo della Fabi di Lodi - Intesa Sanpaolo ha aperto una procedura di incentivo all’esodo per seicento colleghi in tutta Italia, che però non dovrebbe toccare Lodi, perché nessun dipendente ha le caratteristiche adatte per accedere al piano. Nei prossimi giorni seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione su Lodi, soprattutto dal punto di vista della sicurezza dei colleghi».

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