Iniziano oggi i test sierologici su cento bambini

Anche alunni di Lodi coinvolti in uno studio dell’Università di Milano sulla diffusione del coronavirus tra i 4 e i 16 anni

Lo strumento scelto è quello del test pungidito, meno invasivo del prelievo. E l’obiettivo è quello di identificare il profilo sierologico di bambini e adolescenti - tra i 4 e i 16 anni - che vivono in nuclei familiari in cui è stata accertata la presenza di almeno un caso covid-19. Ci saranno anche bambini e ragazzi lodigiani nella ricerca della scuola di specializzazione in ortognatodonzia della Facoltà di Medicina dell’Università di Milano, grazie al protocollo di intesa sottoscritto con il Comune di Lodi. L’iniziativa è stata presentata ieri dal sindaco Sara Casanova e dal professor Gianluca Martino Tartaglia e già oggi, nel comando di polizia locale, con gli spazi allestiti in modo da tutelare la privacy dei minori, in collaborazione con la Croce Rossa, si terranno i primi test: una decina al momento.

L’adesione è stata su base volontaria e i dati saranno raccolti in forma anonima, con i campioni individuati solo da un codice. Un centinaio in tutto bambini e ragazzi coinvolti nella ricerca, in diversi Comuni, tra cui Borghetto Lodigiano, nel Lodigiano, e ancora Segrate, Vimodrone, Peschiera Borromeo, Rodano, Crema e Sesto San Giovanni.

«Con l’approvazione del protocollo di intesa con la scuola di specializzazione ci aggiungiamo all’iniziativa già iniziata da alcuni Comuni per un’indagine sierologica rivolta però ai minori con un’età compresa tra i 4 e i 6 anni e nel cui nucleo familiare hanno avuto un caso conclamato covid19 - spiega il sindaco di Lodi Casanova - , proprio per vedere che impatto ha avuto il virus sui minori. L’adesione è stata su base volontaria e iniziiamo già giovedì, vedremo a fine mese se riprendere poi l’analisi in un’altra data. È un’occasione importante che come Comune abbiamo voluto cogliere».

«Uno dei quesiti più grandi che ci poniamo in questa malattia sono proprio gli asintomatici e il loro ruolo - spiega il professor Tartaglia - . A distanza di qualche mese dal lockdown abbiamo imparato moltissime cose, come l’importanza delle norme di buonsenso e prevenzione, e abbiamo cercato di lanciare un’iniziativa di prospettiva per il territorio per capire qualche fosse il profilo sierologico di minori venuti a contatto, in famiglia, con un caso covid-19 conclamato. Pensate che tipo di vantaggi potrà avere anche per la protezione dei familiari».

Le famiglie che hanno risposto all’appello sono state contattate dal Comune, incrociando i dati Ats con i database comunali. «Se il sindaco lo riterrà opportuno noi ci rendiamo disponibili ad un’altra data, anche se dal punto statistico abbiamo già raggiunto significatività necessaria - ha aggiunto il professor Tartaglia - : cercheremo di chiudere la ricerca prima dell’inizio delle scuole, grazie a sindaci come quello di Lodi, che hanno una visione illuminata della politica e ci hanno permesso di risolvere alcuni passaggi burocratici».

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