Infortuni sul lavoro:una vittima a Sant’Angeloe un ferito a Borgo

Giornata drammatica per gli infortuni sul lavoro, in poche ore un morto e un ferito in condizioni serie.

IL DRAMMA DI SANT’ANGELO

Stritolato e incastrato sotto un macchinario. È la drammatica fine di un dipendente dell’azienda Gallotta spa, il colosso delle costruzioni di Sant’Angelo Lodigiano. Ernesto Andena, 58 anni di età, è morto sul colpo. Era entrato in uno dei capannoni della fabbrica in via dei Boschi, quando improvvisamente è rimasto vittima di un terribile incidente sul lavoro. Che non gli ha lasciato scampo. Inutili, purtroppo, gli interventi dei soccorsi.

Si sono precipitati sul posto i mezzi del 118, una volta ricevuta la chiamata d’emergenza nel primo pomeriggio, gli operatori hanno trovato l’uomo schiacciato e ormai privo di vita. Una terribile tragedia, che ha sconvolto i tanti colleghi operai e tutto lo stabilimento produttivo.

L’episodio è accaduto ieri verso le 13.40, quando erano in corso le attività in una delle strutture di Cascina Fornace, uno degli ultimi fabbricati dopo l’ingresso principale della ditta. Si tratta del reparto dove è stato installato un sistema meccanizzato per lo spostamento di bancali, che contenevano blocchi in cemento. Di fatto è una linea per il prelievo e la sistemazione di materiali per l’edificazione. Per il trasferimento di questi pezzi, viene utilizzata una pinza, ovvero uno strumento di ampie dimensioni in grado di raccogliere e spostare con regolarità i vari blocchi. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, che sono intervenuti sul posto per compiere tutti i rilievi, il 58enne è entrato in questo spazio riservato agli operai passando dietro la zona di stretta sorveglianza. E qui improvvisamente è stato colpito dal braccio meccanico, un botta che l’ha forse tramortito e spostato verso la parte dove venivano impilati in modo automatizzato i bancali. E qui è rimasto incastrato e non ha più avuto scampo. Tanto che è stato necessario diverso tempo, per liberare la salma e fare in modo che potesse essere portata via. Una lunga procedura che ha impegnato per ore i vigili del fuoco, che sono arrivati con un loro mezzo.

Ernesto Andena era uno dei dipendenti storici dell’azienda barasina. Lavorava alla società Gallotta da più di 30. Il suo impiego era quello di fare l’addetto alle vendite e viveva addirittura un appartamento che si trova proprio all’ingresso della fabbrica. Era sposato e aveva due figli. Era anche molto conosciuto nella città di Sant’Angelo, dove era residente e ha vissuto per anni, salvo una breve parentesi a Castiraga Vidardo. Non è ancora chiaro il motivo per cui si era recato, ieri pomeriggio, in quella zona di produzione della ditta, forse per fornire alcune informazioni ai suoi colleghi o avere notizie sulla merce da proporre sul mercato.

Di certo era uno di quelli che conosceva meglio di tanti altri la produzione che si svolgeva a Cascina Fornace. Ma in quell’attimo qualcosa è andato storto. È partito il movimento della pinza, che l’ha colto di sorpresa, di fronte allo sgomento dei sui colleghi, che si sono praticamente trovati davanti il fatto compiuto. Sconvolti molti di loro hanno anche assistito a tutte le operazioni per il recupero del corpo esanime, mentre sono arrivati anche i titolari, di cui peraltro Andena è anche parente.

Una morte sul lavoro che ha richiamato in zona gli operatori dell’Azienda sanitaria locale, che hanno compiuto tutte le verifiche di sicurezza sulla parte della linea produttiva. Dai primi esami che sono stati effettuati, è stata posta sotto sequestro quella parte di azienda dove si è verificato l’incidente. Il macchinario è stato sottoposto a continue prove e poi si è deciso di sospendere la sua attività, in attesa di ulteriori analisi.

OPERAIO GRAVE A BORGO

Cade su alcuni massi e picchia la testa. Sono gravissime le condizioni di un operaio di 59 anni (G.M., le sue iniziali), rimasto vittima di un incidente sul lavoro in località Ca’ dell’Acqua, in territorio di Borgo San Giovanni. L’uomo, residente a Pizzighettone, era all’opera su un argine, in riva ad un canale che confluisce nel fiume Lambro. Era sceso dall’escavatore, per controllare la corretta posa dei massi, quando improvvisamente è scivolato. E si è procurato diversi traumi. Intervenuti i mezzi del 118, le sue condizioni sono subito parse molto preoccupanti e nel pomeriggio è stato trasferito all’ospedale Niguarda di Milano in prognosi riservata.

L’episodio è avvenuto dopo le 10 del mattino di ieri, in una zona in mezzo alla campagna di Borgo San Giovanni, dove era stato avviato da circa tre settimane un cantiere. L’intervento consisteva nella sistemazione di una massicciata, a protezione dell’attraversamento di una rete del gas che passa in zona. Il fronte del cantiere è ampio circa 80 metri. Sul posto ieri erano impegnati 3 operai, con 2 escavatori. L’incarico per l’opera è della Tre Colli spa di Fidenza, che ha ottenuto l’affidamento da Snam Rete gas. Si tratta di lavori sull’argine che hanno comportato anche il taglio di alcune piante e che prevedeva la posa di massi di diverse dimensioni. Una procedura che stava andando avanti senza alcun problema, in una calda mattinata di luglio, quando uno degli addetti del cantiere è sceso dal suo mezzo e si è sporto per controllare che tutto fosse in ordine e all’improvviso pare sia scivolato.

Secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, è precipitato lungo un punto dell’argine piuttosto ripido, alto alcuni metri. Nella caduta ha anche battuto la testa e altri punti del corpo, procurandosi diverse ferite. Un incidente che ha subito allarmato i suoi colleghi e sono immediatamente partite le chiamate alla centrale operativa dei soccorsi. Sul posto sono arrivati i mezzi del 118 che hanno faticato non poco a recuperare il 59enne. É stato necessario anche l’ausilio dei vigili del fuoco. É arrivata una squadra munita di autopompa, che si è calata sull’argine e ha imbragato l’uomo. Trattenuto ad una spinale, barella rigida utilizzata per eventi traumatici, è stato recuperato con scale e funi che sono state allungate verso la riva. Operazioni che hanno richiesto notevole perizia da parte dei pompieri e dei soccorritori. Una volta riportato sulla sommità della massicciata, l’operaio è stato sottoposto alle prime cure e le sue condizioni sono parse gravi. É stato quindi portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Lodi, dove hanno diagnosticato diversi traumi (anche alla testa) ed è stato poi disposto un trasferimento al Niguarda, dove la sua vita rimane appesa ad un filo. A Borgo sono arrivati i carabinieri, che hanno compiuto tutti rilievi, ed è passato per delle verifiche anche il sindaco del paese, Nicola Buonsante. Le condizioni del cantiere sono state vagliate infine dalle autorità Asl, che hanno prelevato tutta la documentazione per gli accertamenti e raccomandato una temporanea sospensione dei lavori sull’argine, in attesa di ulteriori esami.

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