In arrivo aumenti fino al 70 per cento per le indennità dei sindaci

La riforma sarà a regime nel 2024, il primo cittadino del capoluogo potrà arrivare a 9mila euro

Aumenti fino al 70 per cento per le indennità dei sindaci del Lodigiano e del Sudmilano, come di tutta Italia. È quanto prevede la legge di bilancio approvata nelle scorse settimane dalla Presidenza del consiglio dei ministri, di fatto una bozza che dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento, che indica di adeguare, “sulla base del trattamento complessivo dei presidenti di regione”, le indennità dei primi cittadini.

I presidenti delle Città Metropolitane (Milano, Roma, Torino, Bologna, Palermo, Bari) porteranno a casa un più 100 per cento, che scende al più 80% per i sindaci dei capoluoghi di provincia (ma che abbiano una popolazione superiore ai 100mila abitanti), per il capoluogo della provincia di Lodi, che ha circa 45mila abitanti, l’aumento sarà del 70 per cento, sulla base attuale di meno di 5mila euro mensili, e potrebbe arrivare quindi a circa 9mila euro.

Gli aumenti, nella bozza della Finanziaria, andranno a regime nel 2024 con un aumento di spesa pubblica di 220 milioni di euro in più all’anno mentre per il 2023 e il 2024 è previsto un periodo transitorio con maggiori corsi per 100 milioni per il 2022 e per 150 milioni per il 2023. La formula indicata dal Governo è che l’indennità “può essere aumentata”, sarà quindi una scelta delegata in ultima battuta alle amministrazioni comunali.

Ma gli aumenti non saranno in percentuali uguali per tutti: i comuni di fascia più piccola, sotto i mille abitanti, attualmente prevedono per i sindaci un’indennità di 1.290 euro, e l’aumento dal 2024 indicato dalla bozza di manovra sarà solo del 16 per cento. La stessa percentuale minima di aumento è riconosciuta anche per i comuni di fascia appena superiore, da 1.001 a 3mila abitanti, dove oggi il sindaco “guadagna” 1.450 euro.

Nei municipi che contano da 3.001 a 5mila abitanti l’indennità attuale è di 2.790 euro e l’aumento percentuale possibile, sempre dal 2024 in poi, sarà di 22 per cento.

Nei comuni da 5.001 a 10mila residenti l’indennità attuale è di 3.100 euro e l’aumento previsto è del 29 per cento. Dai 10.001 ai 30mila abitanti l’indennità attuale del sindaco è di 3.460 euro e l’aumento sarà del 30 per cento.

Gli aumenti in percentuale saranno uguali anche per assessori e presidenti dei consigli comunali.

Ma questi sono gli importi lordi, Dai quali, dalla legge Finanziaria del 2006 in poi, visto che ai legislatori italiani piace sempre semplificarsi la vita, bisogna detrarre in partenza il 10 per cento. Le indennità poi vanno a fare cumulo con i redditi personali del sindaco, magari anche “promuovendolo” allo scaglione Irpef superiore, e vengono quindi decurtati dalle tasse. Nel mensile lordo dei sindaci è compresa anche un’indennità di fine rapporto (Tfr) che a fine mandato viene erogata in un’unica soluzione e quindi falcidiata da un’aliquota che di fatto è ancora più alta. Per fare un esempio, il “netto” che dal Comune di Codogno arriva al sindaco Francesco Passerini è oggi di 1.680 euro. Ma al municipio ne costa 3.100 ogni mese. Lo Stato dà, lo Stato riprende.

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