Il vescovo a Castiglione: «Maria è segno di sicura speranza»

Per le celebrazioni dell’Assunta monsignor Malvestiti torna nel paese martoriato dal Covid

Il ritorno a Castiglione, nella festa patronale in una chiesa gremita, nel rispetto delle disposizioni anti Covid, dopo la Messa celebrata a porte chiuse in tempo pasquale. C’era grande gioia nelle parole del vescovo Maurizio Malvestiti sabato quando alle 11 è giunto in piazza Assunta. Ad accoglierlo il parroco, monsignor Gabriele Bernardelli, il sindaco Tino Pesatori con il consiglio comunale ed altri primi cittadini del territorio, il rappresentante della Provincia, la Filarmonica Castiglionese. Si è soffermato ad osservare le raffigurazioni mariane del gruppo Artisane prima della celebrazione. «Penso all’eucarestia della terza domenica di Pasqua, a porte chiuse – ha ricordato – mentre oggi (sabato, ndr) sono aperte come Maria è la porta del cielo spalancata su Dio e su di noi e ci fa passare dal cupo sperimentato nell’isolamento al celeste dell’eternità traboccante di speranza nel cammino che compiamo “insieme sulla via” da Lei indicata, il Figlio Gesù».

Dopo aver richiamato il coinvolgimento di corpo e anima nella glorificazione di Maria, grazie a Cristo, quale promessa di immortalità per noi, ha invitato a dare corpo e anima in fedeltà e coerenza cristiana. Ed è tornato ai mesi del lockdown: «Ci siamo chiusi in casa, fuori era deserto ma anche dentro di noi c’era smarrimento. Calava la sera ma spesso la notte fosca invadeva anche il giorno, per fortuna i nostri ragazzi e giovani ci mantenevano fiduciosi nel futuro e il Signore ci accompagnava stemperando il timore di essere stati abbandonati. La Madre Santa ci rasserena, è segno di sicura speranza. Siamo sulla terra che amiamo, ma non è vita senza cielo, lo spettacolo di una falsa gioia dilaga con il dolore che genera. Il passato non ci insidierà se crederemo nel domani aspirando a Dio».

Il vescovo Maurizio al termine è salito alla nicchia dell’Assunta per renderle omaggio, «supplicando che il dinamismo pasquale di ogni Messa ci renda “celesti ossia felici” e leggendo sulle sue labbra i nomi di quanti il nemico nascosto ci ha strappati, benché solo visibilmente, perché sono con noi». I sacerdoti della parrocchia hanno concelebrato e la corale parrocchiale ha mirabilmente animato la liturgia. «L’abbiamo sempre sentita vicina a noi, nei mesi più duri così come oggi. La sua presenza ci dà grande forza» ha concluso monsignor Bernardelli rivolgendosi al vescovo Maurizio.

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