Il ricordo delle vittime degli eccidi di Zelo, Merlino e Galgagnano GUARDA I VIDEO

Domenica le cerimonie a Villa Pompeiana, Marzano e alla cascina Cagnola

Fratelli. E fratelli… d’Italia. Carlo Guaiarini partigiano cremasco (ucciso a Marzano di Merlino) era di Crema. Amalio Favini era l’unico lodigiano, di Mulazzano; fu fucilato dai fascisti alla cascina Montebello di Zelo insieme ad altri giovani partigiani come il piemontese Ugolino Olivero, e ancora Cesare Rigamondi, Martino Abbondio, Italo Santini. Era siciliano Calogero Scaravilli, fucilato a Villa Pompeiana. Tutti, insieme ai martiri della Cagnola di Galgagnano, sono stati ricordati domenica nella manifestazione organizzata dall’Anpi provinciale del Lodigiano, con i comuni di Cervignano, Colturano, Comazzo, Galgagnano, Lodi, Lodi Vecchio, Melegnano, Merlino, Mulazzano, Paullo, Tavazzano, Tribiano e Zelo.

Nel 77esimo dell’eccidio di Villa e della Cagnola, da Lodi sono arrivati anche Roberta De Francesco della Prefettura e Andrea Rosiello della Questura. Quest’anno a Marzano il ricordo è andato al sindaco di Merlino da poco scomparso, Giancarlo Premoli. «Gentile, cordiale, schivo, lo sguardo mite ma attento - lo ha descritto l’amico e vice sindaco Giovanni Fazzi, davanti a tanti primi cittadini -. Ha molto amato Merlino, ricordo il suo impegno per il protocollo della legalità». La deposizione della corona di alloro nel punto dove fu gettato Guaiarini è stata accompagnata dalla banda di Zelo, così come al monumento di Villa. Qui Angelo Madonini sindaco di Zelo ha ripercorso i fatti del 1944, poi alle delegazioni Anpi ha detto: «Cari presidenti, grazie perché siete il collegamento tra generazioni. Compito non facile ma per questo ancora più importante e affascinante. Dobbiamo affermare a gran voce che nessun ideale può mai giustificare odio, violenza e morte che qui vennero perpetrati e subiti. Ai martiri di Villa e della Cagnola va il nostro commosso ricordo».

Sergio Gandolfi vice presidente Anpi del Lodigiano ha invitato: «Tra quelle persone c’era gente mite, solidale, che lavorava anche se sfruttata, si addormentava con la coscienza pulita. C’erano anche renitenti alla leva e partigiani che speravano in un mondo migliore. Subirono eventi che non avevano deciso. Oggi milioni di persone sono travolte da guerre su cui non esercitano nessun controllo. Leggiamo e rileggiamo la nostra Costituzione, combattiamo ognuno con le proprie capacità». Anche oggi, fratelli… d’Italia.

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