Il mercatino delle pulci è sparito

Secondo il primo cittadino Checchi il merito è del pressing da parte dei vigili mandati negli ultimi mesi da Palazzo Marino

Niente più suk a San Donato, il mercatino multietnico ha chiuso i battenti. È già da alcune domeniche che avventori occasionali e cittadini hanno notato l’assenza delle bancarelle che con cadenza settimanale per oltre dieci anni hanno affastellato la porzione di territorio in prossimità del terminal dove al mattino prestissimo si presentavano ambulanti di diverse etnie con la propria merce. Cancellato dunque l’appuntamento che, come è ben noto ai sandonatesi, nel tempo ha creato una lunga antologia di problemi, a partire dalla nota piaga legata alla sicurezza, con risse, casi di ricettazione, vendita irregolare di alimentari.

Nel tempo si erano aggiunti inoltre una serie di disguidi per la viabilità dei mezzi pubblici insieme ad altri disagi dovuti anche alla presenza di decine e decine di commercianti abusivi. In uno degli ultimi sopralluoghi dei vigili erano stati fatti allontanare circa 200 commercianti improvvisati. Decisivi gli ultimi due blitz effettuati tra febbraio e aprile da parte della polizia locale di Milano, che ha lavorato dalla notte del sabato fino alla domenica pomeriggio per acquisire la documentazione in mano agli espositori. Si sono poi concentrati una serie di controlli condotti negli uffici di Palazzo Marino, in cui sono state accertate una serie di irregolarità. Pare infatti che il mercatino gestito da un’associazione dovesse prevedere solo il baratto e non la vendita, mentre come è noto di tanto in tanto qualcuno, dopo aver subito un furto in appartamento, ha persino ritrovato alcuni dei propri oggetti, biciclette comprese. Un plauso al lavoro condotto dai “colleghi” milanesi arriva dall’esecutivo sandonatese. «Siamo molto soddisfatti - ha commentato nella giornata di ieri il sindaco Andrea Checchi -, dell’importante risultato ottenuto dal Comune di Milano rispetto a una situazione di grave irregolarità diffusa». Allestito sul territorio di Milano, il suk in realtà gravitava nell’area di confine a ridosso di San Donato.

A pagarne lo scotto sono stati soprattutto i residenti della parte di via Kennedy che si affaccia sul terminal della metropolitana. In particolare nei primi anni, nei quali banchetti erano sparsi ovunque, dopodiché, anche a seguito degli appelli che si erano alzati dai primi cittadini che si sono succeduti ai vertici del municipio di San Donato, sono seguite regole più severe, con l’individuazione di confini per la vendita ambulante, che venivano però sforati. Tra i banchi si poteva trovare davvero di tutto: da prodotti alimentari che arrivavano da Paesi lontani, fino a tappeti, lungo un eterogenea carrellata di merce, che ha da sempre attirato l’afflusso di avventori occasionali e frequentatori assidui.

Dopo anni di tentativi da parte dei comuni interessati, la notizia è ufficiale: il mercato delle polemiche ha chiuso.

Giulia Cerboni

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