Il Comune “vincola” i palazzi storici

Non solo chiese e monumenti, già sottoposti a vincoli di tutela da parte delle Belle arti. Anche l’architettura civile, quand’è di pregio, va salvaguardata: tra ville e villini, palazzi e corti storiche, a Codogno sono trentatrè gli esempi di architettura civile che il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) intende salvare da ristrutturazioni selvagge o restauri inappropriati. Per tutti questi edifici, d’ora in avanti varrà una sola regola: quella della conservazione delle caratteristiche architettoniche e morfologiche originarie dell’immobile. E a vigilare, in questo caso, sarà proprio il comune, chiamato a funzionare come una sorta di “soprintendenza” tutta locale, che non intende bloccare recuperi o restyling ma che questi stessi recuperi o restyling li vuole rispettosi della storia dell’edificio sottoposto a sistemazione. L’elenco non fa distinzione tra centro storico e periferia: palazzi e ville sono distribuiti un po’ in tutta la città, per la stragrande maggioranza si tratta di edifici tutt’ora abitati. E’ il caso, ad esempio, di palazzo Grecchi Dragoni all’angolo tra via Dante e via Battisti, e pure di palazzo Pizzamiglio o di palazzo Vaghi (sempre in via Dante). Nell’elenco figura poi anche il caratteristico edificio in stile liberty di via Cavour o l’abitazione di vicolo Hermada, l’unica in Codogno ad avere l’intera facciata dipinta di decori. Le prescrizioni di tutela varranno poi anche per l’ex portineria di villa Gandolfi in viale Vittorio Veneto e pure per le tre corti storiche di via Garibaldi. Sempre in viale Vittorio Veneto sarà sottoposto ai vincoli di tutela ambientale del comune anche l’ex oleificio Medri, nell’elenco anche palazzo Scotti che si affaccia su via Vittorio Emanuele o la villa che è d’angolo tra via Pallavicino e viale Vittorio Veneto. Il primo tratto di viale Trento è poi caratterizzato da tre villini in stile liberty pure censiti nell’elenco comunale (uno di questi è casa Felisi), sempre lo stile liberty caratterizza poi anche due villini in viale Marconi (di fronte all’ospedale), sottoposti anche loro a tutela. Non poteva poi mancare palazzo Alberici (l’intervento di recupero è già stato vagliato dal comune) ed anche palazzo Perrone (più conosciuto come palazzo Cairo, questo complesso edilizio tra via Dante e via Zoncada è oggi completamente in vendita). Maturate già nel Pgt del centrodestra (poi revocato) e confermate ora nel Pgt adottato dalla maggioranza di centrosinistra (in approvazione definitiva a primavera), le prescrizioni sono precise. Tra queste, c’è il rispetto della sagoma planimetrica e volumetrica degli edifici, la conservazione delle facciate ed anche quella dei porticati e dei loggiati, l’impiego solo di elementi in legno per il rifacimento delle gronde. Per non trasformare il centro storico in una city, gli edifici che si trovano nel cuore di Codogno vedranno privilegiata la destinazione residenziale, con solo il 25 per cento dell’immobile destinato ad usi direzionali o commerciali.

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