Il Comune di Sant’Angelo vuole abbattere venti alberi in città: un appello per fermare le motoseghe

In via Diaz in tanti si domandano: «Sono sani, perché sostituirli?»

«Salvate gli alberi di via Diaz». Perché sono un «bene comune», «hanno oltre 70 anni di vita» e «sono polmoni verdi per la trasformazione dell’anidride carbonica e la trasmissione di ossigeno». Arriva un appello contro il taglio dei giganti del verde di via Diaz, previsto nel progetto da 418mila euro messo a punto per rimettere a nuovo l’arteria cittadina e in partenza a stretto giro di posta. A farsi portavoce dell’appello è Maria Concetta Cormio, terziaria francescana, pittrice e scrittrice di Sant’Angelo, che ha deciso di prendere carta e penna per tentare di «salvare il territorio». «Nel circondario di Sant’Angelo ci sono alcune fabbriche che producono polveri e non si provvede a limitare i danni, ma si pensa anche di abbattere gli alberi, che sono i polmoni di trasformazione dell’anidride carbonica e trasmettono ossigeno - spiega l’artista santangiolina - : secondo il libro della Genesi, l’uomo è il custode del mondo che deve rispettare, conservare e sviluppare. Il nostro pianeta, perché possa continuare la sua marcia nella storia deve passare da sfruttamento e dominio a un’etica di rispetto e di riverenza, quella cantata da Francesco nel Cantico delle Creature. Salviamo gli alberi di via Diaz a Sant’Angelo e ricordiamo così la festa di San Francesco, patrono dell’ecologia, il prossimo 4 ottobre». Il nuovo disegno di via Diaz - licenziato dalla giunta Villa, con un quadro economico complessivo di 418mila euro, tutti finanziati con le risorse in arrivo dalla Regione per il rilancio post-Covid - prevede la rimozione delle venti piante esistenti appartenenti alla famiglia degli aceri e la messa a dimora di 25 nuovi esemplari, da distribuire sui due lati della strada, della specie di liriodendrum tulipifera - noti come gli alberi dei tulipani - con una circonferenza già di 40 centimetri e un’altezza tra i 7 e i dieci metri. Anche dalle parti di via Diaz, c’è malumore per il taglio e la prossima chiusura, come spiega Alessio del Bar Nanà. «Gli alberi sono storici e spiace perché sono sani - spiega - , poi certo per noi sarà davvero un problema convivere con i lavori e la chiusura. Di fatto non lavoreremo più, dopo un periodo estremamente difficile come quello che abbiamo vissuto». Anche Isidoro Speziani esprime contrarierà al taglio. «Ho 80 anni e da cinquant’anni ogni giorno vengo al bar e questi alberi mi accompagnano e mi regalano una gioia - aggiunge - : non li avrei tagliati, ma si sa, non decidiamo noi».

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