Il caso Sal: ci sono bollette non pagate per 14 milioni di euro

Una cifra pesantissima, pari a 14,5 milioni di euro. A tanto ammonta la morosità complessiva di Sal, Società acqua lodigiana, un dato aggiornato al 31 dicembre 2015 e comprensivo di tutti gli importi ereditati dai precedenti gestori prima del 2010, anno in cui l’attività di gestione unica dell’oro blu è partita a tutti gli effetti. Solo l’anno scorso, inoltre, sono state avanzate 683 richieste di dilazioni di pagamento (un numero in calo del 22,3 per cento rispetto al 2014), per un ammontare complessivo di 1 milione 697mila euro (l’8,3 per cento in meno rispetto all’anno precedente). I dati sono contenuti nel bilancio di esercizio e nel bilancio sociale, fanno sapere dal quartier generale, entrambi i documenti sono consultabili sul sito www.acqualodigiana.it.

Il percorso che ha portato alla nascita di Sal è iniziato nel 2009, quando sono state ufficializzate le cessioni dei rami d’azienda di Basso Lambro Impianti e Astem Lodi, che hanno trasferito alla società anche i primi dipendenti. Lo scenario è stato completato nel dicembre dello stesso anno, con il conferimento del ramo idrico di Asm Codogno e la cessione del ramo lodigiano della milanese Amiacque. Ecco perché Sal precisa che la morosità complessiva tiene conto delle cifre di tutti i precedenti gestori.

Come si comporta la Società acqua lodigiana di fronte agli utenti che devono saldare i conti? «In presenza di morosità Sal agisce secondo una procedura standard che prevede alcuni passaggi, dagli avvisi bonari di pagamento alle ingiunzioni, fino all’interruzione della fornitura - così spiega in una nota Sal -. Una parte degli utenti morosi sceglie di sanare la posizione debitoria, e per alcune tipologie di fornitura può essere anche consistente, richiedendo l’attivazione di un piano di rientro dilazionato nel tempo. La procedura di recupero crediti avviene nel contesto della fornitura di un servizio essenziale, tale è l’erogazione dell’acqua potabile, mantenendo fermi i criteri di inflessibilità e imparzialità nei confronti dei clienti morosi».

Nell’elenco di coloro che devono pagare le bollette in arretrato ci sarebbero anche diverse associazioni. In base alla situazione contabile aggiornata al 27 giugno 2016, anche Gis, Club Wasken Boys e Sporting Lodi farebbero parte della lista, con importi per diverse migliaia di euro. Nel caso di Gis le fatture sarebbero relative soprattutto al 2014, per la Wasken principalmente al 2015, mentre per Sporting vanno dal 2014 ai primi mesi del 2016. A questo proposito, Sal precisa che per ragioni di privacy non è tenuta a dare evidenza pubblica alle situazioni contabili dei suoi 68.490 clienti, siano essi persone fisiche o giuridiche, intestatarie di uno o più contratti di fornitura.

Di recente Sal ha deciso di aumentare le tariffe dell’oro blu del 6 per cento, una decisione motivata con il rilevante calo dei consumi che è stato registrato dal 2008 a oggi.

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