Il caffè solo all’aperto: «Covid a parte, ci prenderemo l’influenza»

La voce dei baristi: Rossella Collura prova con una battuta a sdrammatizzare la rabbia per una situazione pesante e che fatica ad accettare

Se per i titolari dei negozi la giornata di domenica è stata segnata dal sollievo di poter tornare a una pseudo normalità, nei bar del centro di Lodi gli umori restano funesti. Perché l’arancione – il nuovo colore della Lombardia – non è sinonimo di cambiamento. E anche riuscire a strappare un commento su questa situazione, è stata impresa non da poco. Ci riusciamo con Rossella Collura, titolare del Re Matto insieme alla sorella Maria, che non vedono ancora prospettive per il ritorno ai clienti al bancone e continuano a prendere freddo fuori, al tavolo allestito all’ingresso per servire i caffè “volanti” a chi è di passaggio. «La verità è che, Covid a parte, sicuramente ci prenderemo un’influenza con tutto questo freddo – racconta Rossella Collura - : noi abbiamo scelto di venire comunque anche per offrire questo servizio, ma l’alternativa era rimanere chiusi come nei 70 giorni tra marzo e aprile. Ora, dico, cosa è stato fatto in tutto il periodo estivo per evitare tutto questo? Non mi vengano a dire che è tutta colpa della movida estiva, perché non è vero». E la rabbia cresce pensando agli assembramenti che si creano altrove.

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