I sindaci snobbano l’invito del prefetto Palmisani

I sindaci snobbano il prefetto sulla questione dell’accoglienza migranti. All’incontro in prefettura si presentano solo in 13 rispetto ai 32 invitati, i primi cittadini di tutti i comuni lodigiani che a oggi non accolgono nemmeno un profugo. La convocazione era arrivata nei giorni scorsi. La riunione sarebbe servita «per un’analisi delle problematiche connesse all’accoglienza dei migranti richiedenti asilo», ma ad essere stati invitati di fatto erano i sindaci di quei comuni che nel Lodigiano al momento non accolgono profughi. Alle 16.30 si sono presentati a Lodi i sindaci di Bertonico, Casalmaiocco, Castelnuovo Bocca d’Adda, Corno Giovine, Guardamiglio, Livraga, Mairago, Merlino, Mulazzano, Ossago, Salerano, Senna e Sordio. Il prefetto ha brevemente illustrato la situazione generale del sistema accoglienza Italia, senza dare numeri sulla situazione locale, ma rimarcando come in un solo anno i comuni lodigiani che ospitano migranti sono di fatto raddoppiati e arrivando oggi a una trentina. Per questo motivo ha rinnovato l’invito ai sindaci a restare sensibili nei confronti della situazione, spronandoli a verificare la disponibilità di immobili pubblici o anche privati liberi e disponibili all’accoglienza. Gli amministratori presenti, dal canto loro, hanno manifestato sensibilità per il problema, ma di fatto senza dare indicazioni positive dirette, dal momento che nessuno ha edifici pubblici disponibili. È emersa anche la volontà di affrontare l’emergenza in modo responsabile, cercando di limitare le contestazioni più aggressive. Il prefetto ha quindi spiegato che al momento non sono previsti nuovi imminenti arrivi nel Lodigiano di profughi, ma che la situazione è in continuo e veloce mutamento.

Se l’incontro è stato cordiale e anche costruttivo, è il non incontro a marcare la distanza tra le richieste della prefettura e il territorio. La presenza si è attestata ben al di sotto della metà degli invitati. A non partecipare sono stati i sindaci di Abbadia Cerreto, Borghetto, Camairago, Casaletto Lodigiano, Caselle Landi, Caselle Lurani, Castiglione d’Adda, Cavacurta, Comazzo, Cornovecchio, Corte Palasio, Galgagnano, Maccastorna, Marudo, Montanaso, San Rocco al Porto, Santo Stefano, Turano e Villanova del Sillaro.

Molti dei sindaci assenti si sono coordinati tra di loro per definire la mancata risposta all’invito, a partire dai primi cittadini leghisti, in chiara polemica con la prefettura. «L’ampia assenza dei sindaci dimostra però che l’insofferenza verso questo metodo non è solo una questione politica o partitica - afferma il segretario provinciale della Lega Nord Claudio Bariselli, sindaco di Marudo -. Al prefetto, come ai suoi predecessori, abbiamo chiesto più volte di convocare tavoli di confronto sui problemi veri del territorio, e non sulla questione profughi. Al contrario, continuano ad arrivare le solite stesse richieste sui profughi, e di incontri per i problemi del territorio non ne abbiamo avuto uno. Tutto ciò dimostra quanto le prefetture siano inutili, per non dire dannose. Questa sarebbe la vera riforma da fare, invece che una modifica costituzionale pasticciata e penalizzante per i territori».

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