GUERRA IN UCRAINA Fino a 210 profughi nel Sudmilano, l’appello dei sindaci: «Servono le case»

Sessanta potrebbero trovare posto nel Cas (Centro di accoglienza straordinario) di San Giuliano, altri 35 in una struttura di Cerro

Nei Comuni del Sudmilano servono appartamenti da affittare sul libero mercato per ospitare i profughi ucraini: in totale dovrebbero essere accolti 210 sfollati. L’appello si alza dai sindaci di questa parte di hinterland a cui ha dato voce il primo cittadino sangiulianese Marco Segala - presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Ufficio di piano dell’Azienda sociale Assemi -, dopo l’incontro di ieri mattina per fare il punto della situazione. Sono previsti due progetti Cas (Centri di accoglienza straordinari), di cui uno si sta tenendo in una struttura del terzo settore a San Giuliano dove sono già arrivati 18 ucraini, quasi tutte donne con bambini, che potrebbe raggiungere quota 60. L’altro Cas coinvolgerà tutta l’area del distretto dove è partita la ricerca di appartamenti che i proprietari dovrebbero cedere in locazione al gestore del Cas, che sarà individuato da Assemi, il quale coprirà le spese di affitto e quelle condominiali e pagherà le bollette relative ai consumi.

Segala rende noto che nel frattempo sono stati resi disponibili 35 posti in una struttura di Cerro che pare sia già pronta ad aprire le porte a chi scappa dalla guerra. Il motore dei preparativi si è insomma messo in moto sebbene in questa fase, in cui la prefettura ha varato un piano di distribuzione dei Cas, il primo obiettivo sia quello di individuare delle case da mettere a disposizione. Nel frattempo l’arrivo di ucraini è comunque rallentato anche dal fatto che i corridoi umanitari per fare uscire la popolazione civile dalle grandi città sinora sono stati pochi e hanno comportato anche dei grossi pericoli per le mamme che si sono messe in viaggio con la speranza di portare i propri figli al riparo dalle bombe che stanno devastando le loro abitazioni. In ogni caso le amministrazioni della zona sono tutte pronte a fare la propria parte fornendo un supporto in termini di mediazione linguistica, nonché di inserimenti dei minori nelle scuole e del sostegno sociale che si renderà necessario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA