Guardia medica nel Lodigiano, boom di richieste:«In arrivo telefonate ogni 5 minuti»

I dottori di famiglia: «Oberati dalla burocrazia, il giorno dell’Epifania a inviare ricette»

Da due anni non si vedeva una giornata così difficile in guardia medica, come quella del 5 gennaio. A dirlo gli stessi dottori che hanno fatto il turno di continuità assistenziale.

Anche i positivi e i sospetti
positivi in ambulatorio

Nell’ambulatorio 21 dell’ospedale di Lodi si è presentata una ragazza positiva al Covid. Subito è stato attivato il protocollo, con l’allerta alla direzione sanitaria dell’Asst di Lodi: la paziente è stata isolata e poi è scattata la disinfezione dei locali con il periossido. Una situazione di super-afflusso si è verificata anche presso l’ambulatorio di guardia medica di Sant’Angelo. «Abbiamo avuto tante chiamate anche di notte - spiega il dottor Paolo Iovacchini -, di giorno una ogni 5, 7 minuti». «Sì, confermo - dice il collega Stefano Braga -. In ambulatorio abbiamo visitato 35 persone, senza contare le chiamate ricevute dai colleghi. Erano almeno 2 anni che non si vedeva una giornata così intensa». In molti si sono autopresentati direttamente in ambulatorio con un sospetto Covid: il consiglio è di chiamare prima il 116117 (anche se per l’intenso traffico era difficile prendere la linea). «I punti tampone ieri erano aperti, così - conferma il dottor Braga - abbiamo inviato subito i sintomatici a fare il test. Tantissime sono state anche le richieste dei certificati per le malattie e le chiusure delle quarantene».

Medici di famiglia al lavoro
pure il 6 gennaio

«Anche noi - spiega da Sant’Angelo il dottor Pietro Limardo - siamo oberati di lavoro. Non dal punto di vista clinico, ma burocratico, è la situazione peggiore di tutte. Sono venuto anche oggi ( ieri , ndr) in studio, a verificare le quarantene, mandare certificati, inserire pazienti sul portale, mandare indicazioni su come fare con le nuove procedure, inviare gli elenchi degli hub, prescrivere il cortisone. I miei pazienti non stanno tanto male, ma hanno bisogno di tanta assistenza e sono moltissimi. Ho circa 50 positivi, intere famiglie coinvolte, parenti che quando devono fare il tampone di fine quarantena si scoprono positivi e i contagi si moltiplicano». A confermarlo anche il dottor Dario Zanoncelli di Lodi: «Anche io ho lavorato il 5 gennaio. La vice presidente della Regione Letizia Moratti ha detto che noi non lavoriamo - commenta -, invece lavoriamo tantissimo. Ho aumentato le ore delle consulenze telefoniche e sulle visite non mi sono mai tirato indietro. Anche oggi ( ieri , ndr) ho lavorato, faccio le ricette per recuperare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA