GLI INVISIBILI Non solo il cadavere senza nome dell’Idroscalo, i morti senza fissa dimora sono in crescita

Nel 2022, 217 deceduti in Italia secondo i dati raccolti costantemente dalla federazione Organismi per le Persone Senza Dimora

La tragica morte del giovane senza nome affogato all’Idroscalo riaccende la luce su un dramma che si consuma ogni giorno, nel silenzio, sulle strade d’Italia. Sulle strade, perché si parla di persone senza fissa dimora che muoiono nelle circostanze più disparate.

Se i media spesso sollevano la questione d’inverno, incolpando il freddo, in realtà le cause principali dei decessi sono altre: nel 60 per cento dei casi avvengono per incidenti, violenze, suicidio, mentre nel 40 per cento per motivi di salute. A comunicarlo è la fio.PSD (Federazione italiana degli organismi per le persone senza fissa dimora), che monitora costantemente la situazione, e racconta dati inquietanti: nel 2022, infatti, fino ad oggi si contano 217 decessi, contro i 246 registrati in tutto il 2021, e i 208 del 2020 .

Le persone decedute portavano con sé tutti i tratti di una grave emarginazione adulta fatta di grande sofferenza e di uno stato di degrado personale (volti o corpi affaticati, salute psico-fisica compromessa, stato di abbandono, isolamento relazionale); al 92 per cento erano uomini, per due terzi stranieri e, dai dati raccolti, con una età media di 49 anni.

Nel Lodigiano, fortunatamente, non sono stati registrati casi fino ad ora nel 2022, ma nel Sudmilano sono mancate tre persone: l’11 febbraio, a San Donato in piazza Bobbio, è mancato un uomo di 54 anni, di origine algerina, per motivi di salute; e sempre a San Donato, in viale De Gasperi, il 15 luglio è morto un uomo di 51 anni. Il terzo è il nordafricano trovato all’Idroscalo.

Qui l’ultimo aggiornamento su questa storia tragica:

https://www.ilcittadino.it/stories/Cronaca/peschiera-prosegue-il-giallo-dellidroscalo_78913_96/

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