Giudici e ufficiali giudiziari ancora fermi per gli sfratti nel Lodigiano e nel Sudmilano

Le udienze di convalida a Lodi riprenderanno solo da ottobre, il Parlamento sta per bloccare gli sloggi fino all’inizio del 2021: proteste di Confedilizia e ordine degli avvocati

Già dal primo decreto di marzo che aveva stabilito il lockdown per il Covid-19 in tutta Italia l’esecuzione degli sfratti era stata bloccata, poi alla fine di maggio la legge di conversione del decreto “cura Italia” ha prorogato fino alla fine di agosto la sospensione dell’esecuzione «dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo» che era già stata prevista dal Governo sino al 30 giugno. Quindi ai 106 giorni di blocco se ne sono aggiunti altri 63. Quasi sei mesi di immobili destinati a rimanere occupati senza titolo, completamente sulle spalle dei proprietari, Imu compresa, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri quattro, di mesi, se diventerà legge un emendamento al decreto Rilancio, proposto nei giorni scorsi da Leu e Pd e approvato in commissione Bilancio della Camera.

Proprio in queste ore il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Lodi ha approvato una delibera in cui sollecita la presidenza del Tribunale di Lodi a riprendere almeno le udienze di convalida: «Di fatto a Lodi nessun giudice convalida le istanze di sfratto dal mese di marzo scorso, e attualmente è programmato che riprendano solo in ottobre - spiega il consigliere dell’Ordine Cristiano Schiavi -. D’accordo che le esecuzioni sono sospese, ma almeno con l’udienza il proprietario esce con il titolo per far liberare l’immobile, risparmiando mesi di occupazione che non genera reddito. Tanti proprietari hanno magari solo quell’immobile ed è determinante per l’economia familiare. Senza contare che fino alla data della convalida, su quell’affitto che non viene incassato, e che mediamente verrà poi recuperato dal debitore solo nel 10 per cento dei casi, ci si devono pagare pure le tasse. Come Ordine chiediamo che il tribunale si organizzi fissando già udienze di sfratto a luglio e a settembre, e che non ci sia un giudice solo, perché c’è molto arretrato da smaltire e bisogna ovviamente anche garantire il distanziamento, quindi serviranno più udienze ogni settimana. Questo per quanto riguarda il tribunale di Lodi. Lo Stato dal canto proprio sembra essersi dimenticato della questione, dovrebbe prevedere dei rimedi per quegli affitti che non sono stati incassati a causa degli sloggi fermi per l’emergenza Covid».

Il presidente di Alpe Confedilizia di Lodi, avvocato Gianfranco Del Monte, è in allarme per l’ulteriore blocco degli sloggi progettato dal Parlamento: «Conosco il caso di un pubblico esercizio che, pur lavorando e incassando, finirà per non pagare l’affitto per due anni grazie a tutte queste proroghe. Almeno si facciano differenze tra finite locazioni, affitti commerciali, situazioni di morosità e si cominci a sbloccare qualcosa».

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