Furti in casa: il 96% resta impunito

Sono i furti, a quota 7.981 nell’arco di 12 mesi, i reati più denunciati nella provincia di Lodi e nell'ampia fascia di Sudmilano, da Mediglia a Locate Triulzi passando per San Giuliano Milanese, su cui è competente la procura della Repubblica di Lodi. Il bilancio per ciascun anno è articolato dall’1 luglio al 30 giugno, come è tradizione, e per questo gli indicatori tendenziali possono divergere rispetto a statistiche della criminalità elaborate in altre sedi.

Ma in questi dati è possibile leggere, per ciascun tipo di reato, anche il numero di indagini per le quali sono stati denunciati dei possibili colpevoli. E per il reato che al momento desta il maggiore allarme sociale, quello dei furti in abitazione, si scopre che, su un totale di 2.722 denunce raccolte dalle forze dell'ordine dall'1 luglio 2008 al 30 giugno scorso, solamente in 110 casi c’erano dei sospettati: pari al 4 per cento. Il 96 per cento dei furti in casa, quindi, appare destinato a rimanere impunito.

In totale, nel triennio i furti denunciati, di qualsiasi genere, sono stati 24.351, in 1.235 casi con l'iscrizione di indagati: una percentuale che sale, quindi al 5 per cento.

Molto più elevata, invece, pari al 32 per cento, la percentuale di rapine risolte: 254, sempre in tre anni, a fronte di 789 denunciate. Ma in questo caso, trattandosi di un reato con violenza o minaccia verso la persona, c’è sempre almeno un testimone. Spunta anche, nell’ultima annata, un caso di reato terroristico, non meglio specificato, a opera di autore ignoto.

Si confermano in lieve aumento i reati di violenza sessuale, stalking e pornografia minorile.

Riguardo alla tendenza dei reati, pur tenendo conto che la base statistica ridotta genera spesso variazioni notevoli, tra la penultima e l’ultima annata considerate c’è stato un aumento degli omicidi colposi sulla strada, ben 93, nel triennio, di cui ben 24 nati come “opera di ignoti”, ma a spiccare, a quota più 617 per cento su base annua, sono i casi di “indebita percezione di contributi”: procedimenti aperti a carico di persone, ovviamente in questo caso sempre identificate, che generalmente hanno mentito sulle condizioni economiche familiari per ottenere sconti sull’Isee dei servizi comunali.

Segno della crisi economica è anche l’aumento dei reati fiscali per versamento tardivo, o mancato, di contributi e Iva: una tendenza all’aumento del 10 per cento nei triennio e un aumento del 37 per cento solo nel confronto tra le annate 2009/2010 e 2010/2011. In aumento anche i reati di bancarotta fraudolenta, con una tendenza del 30 per cento in più nell’arco di tre anni, mentre i reati ambientali appaiono sostanzialmente stabili, anche se l'ultimo anno, complice la perdita di un pm specializzato, ha fatto segnare una netta diminuzione del numero di casi denunciati.

Se il carico di lavoro, dati alla mano, non manca, sono i pm che invece nei prossimi mesi rischiano di scarseggiare ancora di più: il procuratore Giovanni Benelli, applicato da Voghera, potrebbe non venir confermato dopo il 10 gennaio e per la nomina del procuratore capo di attendono ancora, al Csm, le motivazioni dei due candidati. Probabilmente dalla corte d’appello verrà quindi decisa a breve una nuova applicazione. Per garantire almeno due pm in servizio effettivo, in una pianta organica che ne prevede sei ma che di fatto nelle prossime settimane sarà ridotta a tre magistrati di ruolo, di cui due in aspettativa.

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