Export lodigiano in frenata

L’export lodigiano frena e nel primo trimestre del 2013 fa segnare un -0,5 per cento, in linea con i valori delle esportazioni dell’intera regione, - 0,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo certificano i dati di UnionCamere Lombardia, ma per il consorzio di imprese Lodi Export «il dato va calibrato con la conoscenza diretta del tessuto delle imprese lodigiane». Il 2012 era stato l’anno boom per l’export lodigiano con un incremento medio del 10,9 per cento. Già l’ultimo trimestre 2012 però aveva segnato un netto rallentamento (solo +0,16 per cento). Ora il rallentamento si è trasformato in una frenata, con il segno negativo (-0,5 per cento). Secondo l’analisi di UnionCamere la frenata è dovuta alla flessione del comparto dei computer, apparecchi elettronici e ottici (-9,8 per cento) che aveva trainato l’export nel 2012. Inoltre sono stati pesanti i settori dei prodotti farmaceutici (-48,1 per cento) e quello dei metalli di base e dei prodotti in metallo (-17,8 per cento), mentre tra i migliori segmenti c’è quello delle sostanze e prodotti chimici (+29,3 per cento), i mezzi di trasporto (+69,9 per cento) e gli articoli in gomma e materie plastiche (+12,0 per cento). «Sul dato dell’export complessivo incide il comparto farmaceutico, che segue dinamiche proprie slegate dall’andamento dell’export tradizionale e anche non proporzionali a quelle di altri prodotti tipici del made in Italy - commenta il direttore del consorzio di imprese Lodi Export Fabio Milella -. A riequilibrare la situazione poi ci sono comparti trainanti per il Lodigiano come quello dei prodotti chimici cosmetici. Anche di recente a Instanbul ho potuto toccare con mano l’interesse che c’è nei confronti delle aziende lodigiane del polo della cosmetica».

Insomma, il rallentamento non preoccupa più di tanto, anzi le prospettive sembrano buone per l’export 2013.

«Come in tutte le economie di scala ridotta, il Lodigiano non si sottrae alla regola che i pochi attori di grande dimensioni possono condizionare enormemente i dati statistici - prosegue Milella -. Basta che una grande azienda perda una commessa importante e tutto l’export lodigiano in termini statistici sembra risentirne. Noi lavoriamo soprattutto con medie e piccole aziende però, e c’è grande vitalità nei confronti dei mercati esteri, e interesse di questi per i nostri prodotti. Non abbiamo preoccupazioni di alcun tipo per i mercati esteri, il problema semmai è ancora il mercato interno». L’importo complessivo dell’export regionale si attesta sui 26,5 miliardi di euro (-0,6 per il valore e -7,8 per le quantità) di cui il 97 per cento è assicurato dal settore manifatturiero. Le esportazioni lodigiane valgono il 2,1 per cento del totale di quelle lombarde.

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