Expo, il Lodigiano aspetta i turisti

Presentato il piano che prevede restauri e percorsi di richiamo

Forse è stata “orgoglio” la parola pronunciata più di frequente nel corso della presentazione del Progetto integrato d’area “Lodigiano per Expo: Terra buona e Percorsi di fiume», ieri mattina nella sede della Provincia di Lodi.

Un orgoglio, quello dei relatori dietro il tavolo (il Presidente Pietro Foroni, l’assessore Nancy Capezzera, il direttore Luigi Terrizzi) motivato soprattutto dall’avere presentato alla Regione Lombardia un progetto tanto convincente da ottenere dal Pirellone più dell’80 per cento della cifra richiesta, ma anche dall’ avere risposto in un modo efficace e concreto a chi voleva o vuole abolire le Province: «Senza la Provincia non sarebbe stato possibile attuare una progettualità così complessa» ha detto il presidente Foroni illustrando il Piano integrato d’area “Lodigiano per Expo”.

Il progetto, che coordina 17 interventi di riqualificazione su tutto il territorio, comporta interventi di valorizzazione e di accoglienza turistica per un valore pari a più di 9 milioni di euro, dei quali poco meno di metà, 4.097.045, saranno forniti dalla Regione.

Tra gli interventi previsti su cui la Provincia insiste di più ci sono la creazione di una sorta di anello di piste bianche e ciclopedonali di 65 chilometri di estensione, che andrà da Maleo a Orio Litta, e la messa in rete dei sistemi “Lambro-Po”, “Po”, e “Po-Adda”. Il tutto affiancato dalla dotazione di aree di sosta e di interscambio gomma-bici e punti di visuale in angoli del fiume di particolare bellezza. Oltre a questo il Piano integrato nel suo complesso prevede anche la realizzazione di altre piste ciclopedonali sul territorio, la messa in sicurezza di alcuni tratti stradali, la posa di nuova segnaletica, il restauro e la sistemazione di musei, antiche cascine, mulini, chiese e monumenti storici e la realizzazione di strutture attrezzate per i turisti. «Tra questi - sottolinea poi l’assessore provinciale Capezzera - singolare rilievo assume il restauro del mulino antico, tra Corte Palasio e Abbadia Cerreto che sarà completamente restaurato, mantenendo l’originalità delle attrezzature antiche e che potrà fungere da attrazione museale e didattica».

Un’attrazione tra le molte del territorio: «Non sappiamo ancora con precisione quanti saranno e chi saranno i visitatori che da Milano si sposteranno a Lodi, ma saremo pronti ad accoglierli - ha poi concluso il presidente Foroni - non solo con le nuove strutture turistiche e di accoglienza, ma anche con l’efficienza e l’eccellenza del Parco Tecnologico Padano: a Milano possono fare tutti gli orti botanici che vogliono, ma la ricerca per un’agricoltura migliore si fa qui, nel Lodigiano».

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