Ex Consorzio di Lodi, è battaglia di manifesti prima del voto in aula

Dopo gli slogan della giunta Casanova, Pd e comitati cittadini tappezzano la città contestando l’intervento

Battaglia a colpi di manifesti sul progetto dell’ex Consorzio agrario. Alla vigilia del voto finale d’inizio febbraio sull’operazione Esselunga, il coordinamento Lodi vivibile – il comitato di cittadini e associazioni nato per fermare l’insediamento di un supermercato in stazione – ha tappezzato la città con lo slogan “No al megastore”.

L’enorme cartellone (sei metri per quattro) è comparso in città bassa, in via San Giacomo. Su sfondo arancione e bianco, il simbolo di un megafono richiama un titolo a caratteri cubitali: “Ex Consorzio agrario, da occasione di riqualificazione a grande disastro”. E poi un elenco di puntuali contestazioni mosse al Broletto: “Più traffico, rumore e inquinamento”; “chiusura prevista di molti negozi di quartiere”; “niente per scuola, cultura e sport”; e “più disagi per pendolari e residenti”. Anche il Partito democratico ha già prenotato spazi di affissione sul controverso piano urbanistico: sono 50 manifesti 70 cm per 1 metro. In questo caso la polemica è caso dei finanziamenti da 49mila euro, regolarmente registrati, dal costruttore Aep al partito nazionale guidato da Giorgia Meloni. “Lodi merita spiegazioni”, è l’appello lanciato dai “dem” con fogli di propaganda. L’iniziativa è una risposta a quanto già fatto nell’autunno scorso dalla coalizione del sindaco Sara Casanova, che per dare il “benvenuto” ad Esselunga e alla nuova viabilità in zona stazione aveva lanciato una massiccia campagna di comunicazione con un centinaio di manifesti affissi negli spazi pubblici, che sono poi rimasti esposti per mesi. In quel caso lo slogan scelto aveva naturalmente tutt’altro segno: “Riqualificazione all’ex consorzio agrario: un grande progetto di rilancio per la città”. Sotto il manifesto comparivano anche i simboli dell’alleanza che governa il Broletto: Lega-Salvini, Fratelli d’Italia, Forza Italia, lista civica Sarà e il Broletto-coalizione Maggi. Mentre si avvicina il passaggio decisivo per il progetto dell’ex Consorzio lo scontro si allarga anche sugli spazi di affissione pubblici della città.

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