Esplode il caso del video shock:

«Il sindaco ci dica cosa succede»

Le prime reazioni al filmato sulla trattativa saltata per la gestione della “club house” al Laghetto arrivano dal Pdl, che adesso chiede un consiglio straordinario

Video shock: è tempo di reazioni in città. Nella giornata di ieri, all’indomani della diffusione sui social network del filmato che ha creato scompiglio in Comune, l’argomento ha continuato a tenere banco, rimbalzando dalle forze politiche alla società civile.

Il Pdl, in particolare, ha chiesto che venga a questo punto convocato un consiglio comunale straordinario «per dare l’opportunità all’amministrazione di spiegare cosa stia succedendo». Intanto, la San Donato più attenta alle vicende del municipio, ha ripreso a parlare del materiale diffuso dal giovane esponente dell’associazione che si era aggiudicata in via provvisoria l’immobile in prossimità del Laghetto, per sviluppare un progetto a fini ricreativi.

Il giovane denuncia quelli che dal canto suo sono giudicati inspiegabili ritardi, pari a quasi un anno, che si sono accumulati per chiudere una partita che lo coinvolge direttamente.

Raccontando i fatti, sfodera registrazioni dei dialoghi che ha avuto con sindaco, assessore e dirigente, i quali mai avrebbero immaginato di parlare davanti ad un registratore acceso. Lo hanno scoperto solo guardando il video, che ha richiamato circa 11500 utenti i quali, incuriositi dal passaparola, si sono visti il filmato che ha una durata complessiva di mezz’ora. Particolarmente pesante il finale, in cui si ascoltano le voci criptate di due dipendenti comunali che lanciano accuse nei confronti dei colleghi e della struttura, senza risparmiare qualche frecciata al sindaco. Gli esponenti del partito di centrodestra, in attesa che la partita arrivi alla discussione in aula, fanno presente: «Se fosse confermata la situazione descritta nelle dichiarazioni pubbliche dei soggetti coinvolti, saremmo di fronte a fatti gravi». Mentre, ancora prima che uscisse il video, del caso attualmente al centro dell’attenzione se ne è occupata la lista 5 stelle, con un’interrogazione che viene anche mostrata a conclusione del filmato che sta continuando a far discutere. Nel documento protocollato dal movimento di Beppe Grillo a fine marzo, i promotori chiedono alla squadra di governo di «esplicitare i problemi legali, a cui ha fatto riferimento il sindaco, che hanno impedito di dar corso all’assegnazione definitiva, e i motivi per cui non è stato indetto un nuovo bando di gara per l’assegnazione della struttura, ragione per cui il locale, attualmente, si trova in uno stato di evidente degrado, che comporterà costi di ripristino, via via crescenti, a danno dei cittadini». La versione dell’amministrazione comunale, che è già intervenuta con una prima replica a caldo, non dovrebbe farsi attendere. La maggioranza ieri ha ventilato l’ipotesi di fare uscire a breve un’informativa in cui verrà ricostruita la vicenda. Al tempo stesso anche il sindaco Andrea Checchi pare sia intenzionato a fornire la propria versione. Un certo clamore è scoppiato anche per le affermazioni dei due dipendenti comunali che, nell’ambito del proprio ruolo, non immaginando certo di essere registrati, si sono lasciati andare a considerazioni fuori dai denti, in cui non risparmiano attacchi ai colleghi e alla macchina comunale. Sul caso, nella sua complessità, sono stati in annunciati approfondimenti.

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