Energia pulita dall’Adda: il Comune di Lodi per adesso dice no

«Impatto paesaggistico non sopportabile» per la centralina in progetto da anni allo sbarramento dell’Isolotto Achilli

Il Comune di Lodi dice di no alla mini-centrale idroelettrica sull’Adda per cui è in corso la conferenza di servizi in vista dell’autorizzazione unica ambientale: «L’impatto paesaggistico non è sopportabile». La procedura è in mano alla Provincia di Lodi, il richiedente è la società Hydro Global Energy, che nel febbraio 2020 ha già ottenuto la concessione alla derivazione da parte di Palazzo San Cristoforo, all’epoca a guida Lega. A dare conto della posizione del Comune è stato in consiglio comunale il sindaco Andrea Furegato, che ne ha dato comunicazione anche su richiesta della consigliera della Lega Eleonora Ferri.

«Il 15 settembre si è svolta la seduta della conferenza di servizi relativa all’autorizzazione unica ambientale della centrale – ha detto il sindaco -. La società aveva già ottenuto la concessione nel febbraio 2020. L’esito della conferenza è stato un aggiornamento tra 90 giorni per valutare il progetto aggiornato. Tutto l’iter è in capo alla Provincia di Lodi, il Comune si esprime solo per quanto di propria competenza». Ma la posizione del Comune è molto chiara, e l’ha definita proprio il primo cittadino, pur esprimendo apprezzamento per l’uso di una fonte energetica rinnovabile (la corrente del fiume): «Il Comune ha dato un parere di conformità urbanistica negativo per l’impatto paesaggistico sia con vista dal ponte sia con vista dall’Isolotto Achilli sia con vista dal LungoAdda, parere che si riferisce in particolare alla struttura di deposito». Deposito che si troverebbe come uno scatolone in corrispondenza della ciclopedonale del LungoAdda.

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