Ecco il primo pezzo della “bretella” di Melegnano

Spettacolare accelerazione delle strade melegnanesi nel «sistema-Tem». Fra mercoledi e venerdì scorsi è stato realizzato un buon tratto del ponte sul Lambro della via Emilia-Santangiolina, la bretella perfettamente parallela all’autostrada. Nel frattempo il gruppo Tangenziali Esterne fa filtrare una notizia -simbolo: «Superati i cinquantamila transiti al giorno sull’autostrada A58». Lo sfondamento di quota cinquantamila sarebbe avvenuto prima del ponte del 2 giugno; i dati oggettivi comunque si avranno solo al primo check-up di metà giugno, a un mese dal taglio di nastro. Fino a qualche giorno fa tutto quello che esisteva della Santangiolina-Emilia, la strada che toglierà Melegnano dall’assedio mandando direttamente auto e camion dalla sp17 alla via Emilia, era un pilone. La prima rampa che si stacca dalla 17 proprio sotto la tangenziale, prima di Riozzo. Venerdì, con una maratona di lavori durante le ore più calde e con quattro squadre di tecnici impegnate, la giornata si è conclusa con almeno un terzo di «IVN01», un nome da film di fantascienza, cioè di ponte costruito. La prima campata, da 225 tonnellate di peso, è stata posta in sito mercoledì usando gru da 700 tonnellate di portata massima.

Il «viadotto Lambro bis» - lo si può chiamare così per analogia alla copia in scala maggiore, il ponte della Teem - va dalla riva destra a quella sinistra del fiume collegando il territorio di Cerro con Vizzolo. In totale, da una parte all’altra del Lambro bisogna tirare cinquemila tonnellate di acciaio e calcestruzzo, per una lunghezza totale di 700 metri. È interessante notare che l’intero pezzo di Teem in territorio cerrese-vizzolese, cioè quello in rilevato a sud del lotto C», pesa 32mila tonnellate: un decimo del peso preventivato per il ponte sullo stretto di Messina, semmai si fosse costruito. Il prototipo è quello del vicino viadotto autostradale; anche la tecnica è la stessa. Il ponte della «complanare» procede per aggiunzione progressiva di corpi costruiti, cioè pezzi di acciaio che vengono spinti da una rotaia centrale che scorre e fa avanzare la testata. La differenza fondamentale fra il nuovo viadotto e il «gemello» maggiore sta nelle dimensioni. Il manufatto della bretella, sempre progettato dal designer Pierangelo Pistoletti come il ponte dell’autostrada, ha due corsie. Mentre le carreggiate della A58 a precipizio sul Lambro, trenta metri sopra l’acqua, sono due più banchina per senso di marcia. Ulteriori novità sperimentate in questo assemblaggio da giganti sono rappresentate dal cantiere aperto durante il giorno e l’applicazione di una particolare tecnica di saldatura «a freddo», con l’uso di sabbia, dei plinti in acciaio. Come è stato per il primo ponte, anche il secondo prima di entrare in esercizio verrà testato caricandolo di un peso straordinario, nell’ordine delle centinaia di tonnellate.

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