Ecco il campione del “braccio di ferro”

Il giovane si è classificato secondo nel campionato

italiano per i “senior 90 chilogrammi”: «Tanti luoghi

comuni, i bodybuilder di solito non fanno strada»

Scordatevi Popeye che mangia gli spinaci, scordatevi bicipiti gonfi come palloni da basket o tipi nerboruti che si sfidano ai tavolini dei peggiori bar di Caracas. Quella è roba da film (o da cartoni animati), perché in realtà il braccio di ferro è una disciplina dove conta sì la forza, ma soprattutto contano velocità e tecnica.

Chiedere a Daniele Cordone, 33enne di Merlino che lo scorso 7 giugno si è piazzato al secondo posto nel Campionato italiano della specialità, nella categoria Senior 90 kg braccio sinistro, andato in scena a Monsano (Ancona). «Il braccio di ferro è tutto l’opposto di ciò che ci si aspetta - racconta Cordone -: molti bodybuilder che si avvicinano alla disciplina pensando di fare sfracelli poi rimangono delusi, talvolta vengono addirittura umiliati da atleti «normali» che invece sanno bene come ci si comporta sul tavolo. A qualche pluri campione non si darebbero due lire, e invece...». Innanzitutto bisogna sfatare alcuni luoghi comuni comuni: a braccio di ferro si gareggia in piedi e più che la muscolatura sono importanti la presa e la forza del polso.

«È uno sport molto tecnico, con regole ben precise. A ogni gare sono presenti due arbitri, due giudici e si può ricorrere anche alla moviola. La durata delle sfide è variabile: possono durare mezzo secondo o arrivare ai due minuti», prosegue il campione di Merlino, avvicinatosi alla disciplina cinque anni fa su consiglio della moglie. «Sapevo di essere forte, ma l’impatto è stato abbastanza traumatico. Ci ho messo un po’ a capire che non bastavano i muscoli: per entrare a far parte del «gotha» nazionale servono allenamenti specifici, con attrezzi particolari. Gareggio dal 2009. Ho iniziato tra gli Esordienti e quest’anno i miei sforzi sono stati premiati con il titolo di vice campione italiano nella categoria Senior».

Un risultato che consentirà a Daniele Cordone di partecipare ai prossimi Campionati del mondo in programma a settembre in Lituania. L’Est Europa è la zona in cui il braccio di ferro è più diffuso: «In alcuni Paesi ha una popolarità enorme - prosegue Cordone, nella vita di tutti i giorni impiegato alle poste -. In Polonia, per esempio, ci sono atleti molto ben pagati». In Italia, invece, la disciplina è ancora poco conosciuta. «Ma è uno sport a tutti gli effetti, con una federazione che attualmente conta circa 300 atleti. Negli ultimi anni si sta espandendo: peccato soltanto che non sia ancora stato inserito tra le discipline olimpiche».

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