Dopo un altro mese “fermi ai box” tornano gli ambulanti al mercato

Ieri il debutto a Casale, oggi è toccato a Lodi, con un buon riscontro di clientela

Dopo un altro mese di stop, i venditori ambulanti del Lodigiano sono finalmente tornati a riempire le piazze, con bancarelle che dipingono di mille colori un grigio lunedì di aprile.

Casalpusterlengo, il primo in assoluto a dare ufficialmente il via alla tradizione dei mercati rionali della provincia di Lodi; oggi invece è stata invece la volta dello storico mercato in centro a Lodi che riunisce in piazza della Vittoria quasi ottanta banchi tra alimentari, abbigliamento, intimo, calzature, fiori, casalinghi e prodotti per l’igiene.

Confinati ad uno stop senza fine, i venditori ambulanti hanno rispettato le drastiche limitazioni dettate dalla zona rossa che li ha costretti a cessare l’attività di sempre.

«È da un mese che siamo fermi, ancora una volta – commenta Alessandro Malaspina del settore abbigliamento uomo e donna e responsabile Confcommercio per la categoria ambulanti -. Sono state tante le manifestazioni degli ambulanti nelle grandi città per rivendicare la possibilità di lavorare. L’anno scorso siamo stati fermi diversi mesi e il 2021 è cominciato con un altro stop ancora, dopo sole poche settimane di lavoro».

E dalla sua voce, anche la possibilità di contributi dallo Stato che si sono rivelati tutto fuorché proficui: «I sostegni che ci garantisce il governo sono ridicoli – dichiara Malaspina – e tanti di noi non hanno potuto neanche accedervi. Su dieci ambulanti, sono sei di media i colleghi che non sono riusciti a rientrare nei parametri stabiliti, anche se solo per una differenza minima, magari anche solo dell’1 per cento del fatturato previsto dai decreti».

Ma quel che preme di più, non sono sostegni economici e ristori ma la possibilità di tornare finalmente a lavorare con i clienti abituali: «Abbiamo già perso la transazione pasquale che per noi è una bella opportunità di lavoro – spiega Malaspina -: rappresenta sia l’opportunità di smaltire la merce di mezza stagione ma anche la possibilità di rinnovare il guardaroba, con i primi raggi di primavera».

E in un batter d’occhio, infatti, si farà largo la stagione estiva con le temperature più calde e bancali di merce rimasta invenduta a riempire i magazzini degli ambulanti e dei grossisti. «È un’intera catena che si ferma causando una ricaduta negativa sull’economica – conclude -. Se non possiamo lavorare e vendere la merce, anche la grande distribuzione e i fornitori di conseguenza ne risentono».

Ma ora che la Lombardia ha visto uno spiraglio di luce con il passaggio in zona arancione, saranno in tutto settanta i commercianti rimasti fermi da mesi che potranno finalmente riprendere il via, pronti a tornate ad animare la piazza cittadina per il mercato del martedì, giovedì, del sabato e della domenica.

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