Distributori di benzina in ginocchio

L’unione del Commercio: «L’apertura della pompa bianca al Gigante ha determinato un calo di lavoro per tutti; tenere aperto ormai è un’impresa»

Fare il pieno di benzina in viale Milano è diventata ormai un’impresa. Fra distributori chiusi o sprovvisti di carburante, infatti, ieri dei sei impianti presenti fra il tribunale e San Grato solo uno era regolarmente in funzione, ovvero l’Agip nei pressi del cimitero in direzione Milano.

«Purtroppo il settore sta attraversando un momento difficile e la previsione è che le cose andranno sempre peggio - spiega Massimiliano Sesini, referente dei benzinai per l’Unione del Commercio e gestore dell’impianto Ip di viale Piacenza a San Bernardo -. In città in particolare stiamo risentendo dell’apertura del distributore del Gigante, che ha provocato un calo di lavoro per tutti».

La situazione più critica è quella di viale Milano. Due i distributori chiusi, la Shell nei pressi del semaforo di via Cadamosto (da circa un mese sulla colonnina del bancomat c’è il cartello “chiuso per problemi tecnici”) e l’Agip in zona cimitero ma in direzione Lodi. L’ex impianto di gpl a San Grato, che da settembre avrebbe dovuto diventare una pompa bianca con benzina verde, diesel e metano, è ancora al palo e ad oggi, sembra per la mancanza di alcuni permessi, eroga solo gpl. Altri due, la Erg e la Total in zona Martinetta, non lontani l’uno dall’altro e accomunati sotto l’unica insegna “TotalErg”, ieri erano sprovvisti di benzina verde. Nella stessa zona, come se non bastasse, ha chiuso da alcuni mesi anche la Q8 di viale Dalmazia e, ma da più tempo, il distributore di via Sant’Angelo.

All’origine di questa situazione quasi drammatica c’è il calo delle vendite a livello nazionale dei carburanti, scese negli ultimi anni di almeno il 15-20 per cento a causa dell’impennata dei prezzi. E l’apertura di pompe “bianche”, come quella del Gigante, rende tutto ancora più difficile per il settore. «Il margine di guadagno per noi gestori è bassissimo, due centesimi lordi al litro - aggiunge Sesini -. Ormai si salva solo chi ha anche servizi collegati come l’autolavaggio o l’officina, altrimenti restare aperti sarà sempre più difficile». E sullo scenario che si profila per il settore, aggiunge: «Probabilmente andrà a sparire la figura del gestore e tutto sarà automatizzato. Le varie compagnie infatti stanno già proponendo agli attuali gestori, man mano che scadono in contratti di comodato, un nuovo tipo di contratto che prevede solo la presenza di una persona per presidiare l’impianto, tenere pulite le pompe e aiutare magari i clienti nel rifornimento. Ma tutto sarà a self service. Anche a Lodi qualcuno ha già firmato questo contratto. Purtroppo noi gestori abbiamo i giorni contati - conclude - e non abbiamo nemmeno la possibilità di trattare, perché se non si firmano questi contratti rischiamo poi di “morire” poco alla volta perché magari ci vengono tolti gli sconti e le altre promozioni».

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