Discarica, Foroni blocca l’ampliamento

«Sono ottimista»: vicino l’accordo per esportare parte dei rifiuti

Niente ampliamento per la discarica di Cavenago. È la clamorosa ipotesi, sempre più prospettiva concreta, emersa ieri dalla giunta provinciale, dove il presidente Pietro Foroni ha illustrato i primi dettagli dell’unica soluzione alternativa per garantire l’autosufficienza in tema di rifiuti del Lodigiano: portare fuori provincia parte della immondizia che oggi viene conferita a Soltarico, e altrimenti destinata a esaurire lo stesso impianto nel 2012, senza infliggere rincari pesanti alle spese dei lodigiani.

«Siamo fortemente ottimisti circa la possibilità di raggiungere in breve tempo questo obiettivo - conferma soddisfatto Foroni -. Grazie a due proposte che ci sono pervenute e che ora sottoposte al vaglio dei nostri tecnici professionisti, si potrebbe realmente concretizzare la possibilità di esportare i rifiuti del territorio. Questa mattina in giunta abbiamo appreso di queste proposte che porterebbero a un accordo che potrà comportare un minimo aumento dei costi, stimato in circa 1,90 euro all’anno per cittadino lodigiano. Un costo davvero irrisorio se si pensa all’importanza eccezionale che riveste la tutela e la salvaguardia del nostro territorio».

Di più il presidente per il momento non dice, ma le proposte sul piatto sarebbero quelle formulate da Lgh e dal gruppo A2A. Quest’ultimo, secondo indiscrezioni, si starebbe muovendo attraverso una delle sue società, l’Ecodeco, che come la Provincia attraverso Eal è peraltro a sua volta socia nell’impianto di Bellisolina, a Montanaso: lo stesso impianto con il quale la Provincia ha un contratto blindato fino al 2018, ma dal quale se l’offerta fosse accettata i rifiuti oggi portati direttamente a Cavenago verrebbero dirottati in un impianto fuori provincia, presumibilmente un termovalorizzatore.

Qualsiasi sia la destinazione dell’immondizia, il “via libera” degli uffici tecnici all’operazione allungherebbe fino al 2016 l’autonomia del Lodigiano, rendendo di fatto inutile l’ampliamento della discarica di Cavenago proposto ora dalla Ecoadda: ampliamento che, eventualmente, potrebbe essere preso in considerazione solo in un’ottica di estrema cautela, ma con quantitativi nettamente inferiori alle 500-600mila tonnellate stimate nei mesi scorsi e comunque tali da non prevedere rivoluzioni urbanistiche quali spostamenti di strade, opere idrauliche e “conflitti” con le aree ambientali di pregio circostanti (la lanca di Soltarico). L’impegno di Foroni, però, resta quello di evitare soluzioni compromissorie. Anche se, una volta valutata positivamente a tutti gli effetti la proposta dei privati, occorrerà sentire anche il parere della Regione, che anche alla luce del previsto ampliamento di Cavenago (previsto già dalla giunta Felissari) aveva dato l’assenso all’ultimo piano rifiuti provinciale, contribuendo a scongiurare l’autentico “spettro” temuto dal territorio, ovvero la realizzazione della discarica di Senna. Il presidente, comunque, è ottimista sulle possibilità di vincere «un’altra importantissima partita» dopo quella condotta proprio contro l’ipotesi Senna: e, ribadendolo, non risparmia una stoccata alle opposizioni di centrosinistra.

«Cavenago non è Senna, ma l’impegno che stiamo dedicando per evitare l’ampliamento della discarica è grandissimo. In tutti questi mesi ho lavorato coi colleghi di giunta in silenzio, per raggiungere questo notevole obiettivo. Mentre noi lavoravamo, in giro si parlava senza avere la minima cognizione di come stava andando la situazione. Mia abitudine, come già dimostrato più volte, quella di lavorare in silenzio per il bene del territorio. Questa amministrazione sta dimostrando ancora una volta ai campioni di ambientalismo che per 15 anni hanno amministrato la Provincia cosa significa lavorare per rispettare l’ambiente e i lodigiani».

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