Disagi infiniti e code in Posta a Sant’Angelo

Tornano le proteste per le attese “chilometriche” in via Cabrini, il sindaco Villa chiede un raddoppio degli uffici

In paziente attesa, mascherina sul volto, a bordo strada. Con lo sguardo fisso sul cellulare, per far passare il tempo, o sul panorama di via Madre Cabrini, ancora un cantiere per l’intervento di riqualificazione avviato dal Comune a luglio. Ci sono giorni in cui è un’odissea, per i santangiolini, accedere a un servizio di base come quello di Poste Italiane. E non c’è altra via che la coda in strada, in attesa di poter arrivare allo sportello, cercando di mantenere la distanza - come prevedono le norme di prevenzione dal covid - e di non perdere, per strada, la pazienza. Per la città di Sant’Angelo, le code all’ufficio postale non sono una novità, anzi. Da tempo, i “mal di pancia” per i disagi generati da non poter accedere celermente al servizio - magari in un giorno in cui gli impegni sono tanti e si spera di riuscire a portarli tutti a compimento - sono esperienza diffusa tra chi vive a Sant’Angelo, che oggi conta poco più di 13 mila abitanti e un solo ufficio postale, in via Madre Cabrini.

Diverse le segnalazioni arrivate anche in passato alla redazione de «il Cittadino», più volte era emersa anche nel dibattito pubblico, tra le necessità della città, quella del raddoppio della filiale, magari - era stata una delle ipotesi a circolare all’epoca - sfruttando gli uffici pubblici creati al piano terra della palazzina Aler di via Leonardo Da Vinci, nella maxi riqualificazione del quartiere Pilota denominata Contratto di Quartiere. Uffici che il Comune ha preso in affitto per anni senza mai utilizzarli e che oggi ospitano gli uffici decentrati del Comune di Sant’Angelo, grazie all’accordo stipulato dall’amministrazione Villa con Aler. Complessa la situazione delle poste anche nel periodo di emergenza sanitaria, complice il funzionamento ridotto, che causava lunghe code sulla via.

«In quel periodo di difficoltà, il direttore dell’ufficio postale ci ha chiesto aiuto e abbiamo assicurato un presidio con gli agenti di polizia locale e la protezione civile anti-assembramenti, poi ci è stato detto che non era più necessario perché Poste si era dotata di un’agenzia esterna per il servizio - spiega il sindaco Maurizio Villa - : è evidente che un raddoppio dell’ufficio postale, magari per coprire le due parti della città, sarebbe molto utile. E di sicuro sarebbe anche semplice trovare locali idonei, oggi vuoti. Ma non può intervenire il Comune: l’organizzazione del servizio è competenza di Poste italiane».n

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