Dieci domande scottanti

Gentile direttore, innanzitutto voglio ringraziare lei e la redazione per l’importante ruolo che avete svolto e svolgete nell’informare la popolazione sul progetto di costruire una centrale idroelettrica sulle rive dell’Adda. Un progetto che è un presagio di quanto potrebbe accadere negli anni futuri anche al fiume Po, che qualcuno vorrebbe sezionato in tanti “gradoni d’acqua”, il cui salto dovrebbe produrre energia elettrica “pulita”. A quanto ne sappiamo il piano per la centrale dell’Adda è stato presentato oltre due anni fa, ma ad oggi solo la Provincia di Cremona e le associazioni agricole di quel territorio (che voglio ringraziare) hanno reso pubbliche le proprie posizioni al riguardo. Dalla Provincia di Lodi, invece, tutto tace: un silenzio sconcertante, di cui non riusciamo a cogliere le ragioni, soprattutto in rapporto alle attese della popolazione che vive in questa parte del Lodigiano.Di certo, sulla base delle scarse informazioni che sono state rese note, la centrale avrebbe un impatto ambientale notevolissimo, tale da non permettere di dormire sonni tranquilli. Per questa ragione mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori alcune domande, sicuramente semplici, forse ingenue, che credo comunque meritino adeguate e rassicuranti risposte.Cominciamo dai dati a nostra disposizione:1) il fiume Adda sarà sbarrato per tutta la sua larghezza da una diga all’altezza di Maccastorna/Crotta d’Adda che, seppur mobile, funge da vera e propria diga lungo il fiume. Una diga a pochi km dall’incontro dell’Adda con il Po. 2) Con lo sbarramento si andrà a realizzare un invaso tra i comuni di Maccastorna (LO) e Pizzighettone (CR) lungo un tratto di fiume di circa 10 km, al cui interno è racchiusa una massa d’acqua pari ad alcuni milioni di metri cubi. Una quantità d’acqua 10 volte superiore a quella che travolse la Val di Stava negli anni ’80, concessa in uso a una Società privata per la produzione di energia idroelettrica con potenza di circa 20 Mw.Questo è quanto sappiamo ad oggi, ora le nostre semplici domande:1) Pare che la richiesta di autorizzazione (concessione) dell’impianto sia stata depositata in Provincia di Lodi già a partire dall’anno 2010, ma noi che viviamo nella Bassa, l’abbiamo potuto apprendere solo ora dalle pagine del Cittadino: come mai nessuno ci ha detto nulla in tutto questo tempo?2) L’invaso che andrà a formarsi interesserà i comuni di Castelnuovo Bocca d’Adda, Maccastorna, Meleti, Cornovecchio, Maleo e i corrispettivi comuni rivieraschi della Provincia di Cremona: quali sono al riguardo le opinioni di queste amministrazioni comunali?3) La concessione all’impianto e, di conseguenza, il prelievo dell’acqua ai fini idroelettrici come impatterà sull’agricoltura locale, in particolare sulle attività di irrigazione dei campi? Sarà ancora possibile effettuare i prelievi dell’acqua come oggi o saranno concesse condizioni di priorità alla produzione di energia elettrica? Questi aspetti sono conosciuti dalle associazioni di categoria (Coldiretti, Unione Agricoltori, C.I.A.)? I singoli agricoltori del territorio sono a conoscenza di queste questioni?4) L’area ricade nel territorio protetto del Parco Adda Sud, include riserve naturali, è sede di una Zona di Protezione Speciale di interesse europeo. E’ stata fatta una Valutazione Strategica Ambientale (VAS) sul tema? E se è stata fatta, chi l’ha redatta? Quali sono i pareri raccolti? 5) Quali saranno i possibili scenari futuri che lo sbarramento potrebbe determinare a scapito della sicurezza degli insediamenti urbani e non posti a valle, tra cui la stessa città di Cremona?6) La Provincia di Lodi in passato ha approvato il Piano provinciale per la Pesca, un documento che vieta captazioni e sbarramenti sui canali, a maggior ragione per quanto concerne i fiumi di interesse nazionale. Cosa pensa al riguardo la Provincia di Lodi?7) Le aree interessate dall’impianto e dall’invaso si trovano in aperta campagna. Con quali modalità e manufatti sarà costruita la centrale? Come è possibile costruire una centrale su aree, in aperta campagna, ricadenti nella prima fascia del Parco Regionale Adda sud? Cosa ne pensa il Parco? Cosa ne pensano cittadini che risiedono nelle aree sottoposte al controllo e alla salvaguardia del medesimo?8) A chi servono 20 Mw di energia idroelettrica che per essere prodotti determineranno un così elevato danno sull’ambiente circostante. Alle cascine della zona? Ai lampioni stradali?9) Siamo così convinti che questa centrale consentirà al territorio lodigiano uno sviluppo eco-sostenibile?10) Sempre sull’Adda, all’altezza del comune di Pizzighettone, in riva lodigiana, esiste da tempo una centrale che produce energia elettrica, senza invasi e senza dighe. Quale sarà l’impatto di questa nuova centrale rispetto a quella già esistete, posto che per consentire la realizzazione della nuova centrale si dovranno ridurre le pendenze e lo scorrimento del fiume? All’incremento dei rischi idraulici per la presenza di una imponente massa d’acqua, trattenuta dallo sbarramento, ai costi aggiuntivi determinati nell’agricoltura, alla modifica sostanziale delle rive del fiume per far posto alla centralina, noi lodigiani cosa ci guadagniamo se non soltanto il venir meno di 10 chilometri di fiume di alto pregio ambientale. E’ questo il nostro vantaggio?Confido che altri possano portare il proprio contributo su questa vicenda. Ritengo che territorio della Bassa Lodigiana meriti una maggior attenzione per quanto concerne il suo sviluppo. Un futuro che non siamo disposti a perdere per favorire gli interessi particolari di un ristretto cenacolo di imprenditori locali.Cordiali saluti.

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