Dieci comuni insieme contro la ludopatia

Sudmilano, un’ordinanza spegnerà le slot negli orari caldi: in campo i municipi soci di Assemi

Videopoker spenti per sei ore al giorno in 10 Comuni del Sudmilano: i sindaci si preparano ad una serrata battaglia contro il gioco d’azzardo, per quanto legale. A distanza di quasi un anno dall’avvio dei preparativi - che si sono poi interrotti nel corso del lockdown -, è già stata definita una bozza dell’ordinanza, fatta di regole restrittive, che dovrebbe essere approvata a metà ottobre durante una riunione che sarà estesa a tutti gli amministratori dei municipi che fanno parte del distretto Assemi. In prima fila: Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Melegnano, Paullo, San Donato, San Giuliano, San Zenone e Vizzolo Predabissi. È la vasta area di hinterland dove le giocate complessive nell’anno 2018 (ultimo dato disponibile) hanno superato i 177 milioni di euro, mentre le vincite si sono aggirate sui 140 milioni di euro: il saldo equivale ad una spesa di 37 milioni e mezzo di euro che è stata mandata in fumo per tentare la fortuna.

La misura per porre un freno al preoccupante fenomeno prevede l’interruzione delle macchinette mangia-soldi - nonché la sospensione della vendita dei Gratta e vinci -, nelle fasce orarie dalle 7.30 alle 9.30, oltreché dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Di fronte al diffondersi della piaga sociale della dipendenza dal gioco, che spesso colpisce le fasce più deboli della popolazione, nel documento che dovrà essere avallato dai sindaci viene sottolineato che è stato deciso “di inserire fra gli orari di apertura una pausa obbligatoria per consumare i pasti, al fine di indurre i giocatori patologici ad una pausa forzata a tutela del loro equilibrio psico-fisico e consentire, altresì, ai predetti soggetti il ricongiungimento familiare e un tempo obbligatorio da dedicare al riposo”.

Non solo. Il traguardo è anche quello di proteggere i giovani nei momenti della giornata in cui cui entrano ed escono da scuola. Anche se infatti i minorenni non possono scommettere, hanno comunque tutti i giorni sotto gli occhi il diseducativo esempio legato al viavai degli avventori dei locali dove ci sono le slot. Oltre dunque al tentativo di fare leva sulla prevenzione, si è anche aggiunto l’impegno di contrastare le forme più gravi di ludopatia a causa delle quali vengono mandati in fumo interi stipendi, ma anche le pensioni e i risparmi che talvolta sono stati messi da parte con grossi sacrifici. Tutte situazioni ben note ai servizi sociali dei municipi.

Il progetto nasce da un’idea che nel 2019 era stata lanciata dal presidente della commissione per la legalità di Melegnano Alberto Spoldi il quale spiega: «Siamo ormai giunti alle battute decisive con una bozza dell’ordinanza che segue l’esempio già adottato in alcuni Comuni di Città metropolitana che si sono anche loro uniti per fare entrare in vigore un’ordinanza simile a quella che verrà introdotta nel Sudmilano».

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