Da Roma uno spiraglio per la Polenghi

All’ex Polenghi si inizia a trattare. Ieri pomeriggio i sindacati si sono presentati a Roma per incontrare i vertici dell’azienda, questa volta con la mediazione del ministero delle Attività produttive, che a quanto pare ha dato i suoi frutti. Fino a questo momento tra le parti sociali e Newlat il confronto si era risolto in un “muro contro muro”: l’industria del latte aveva deciso di licenziare 234 lavoratori su circa 800 dipendenti su tutto il territorio nazionale, un numero che per lo stabilimento di San Grato-Lodi significava 38 esuberi su 89 addetti. Non solo, Newlat non aveva mostrato la minima intenzione di fare un passo indietro, nonostante le pressanti richieste di Cgil, Cisl e Uil e nonostante uno sciopero.

«L’azienda ha dato la sua disponibilità a individuare tutte le possibili soluzioni alternative ai licenziamenti - spiega Paolo Zanetti, segretario della Flai Cgil -, compreso il ricorso agli ammortizzatori sociali e, per chi è vicino alla pensione, alla mobilità o all’uscita volontaria, un elemento, quest’ultimo, che dipende però dagli incentivi. È stata concordata una proroga rispetto alla procedura richiesta dall’azienda, in questo modo non siamo costretti a ragionare con la tempistica dei 75 giorni. È prevista una serie di incontri serrati nel mese di novembre per prendere in esame il piano industriale dell’azienda».

L’obiettivo è fare in modo che la trattativa avvenga all’interno di relazioni industriali “normali”, senza fretta e senza tensioni. I sindacati vogliono capire in base a quali elementi Newlat ha identificato un numero così elevato di esuberi. «La nostra presa di posizione e la reazione dei lavoratori rispetto alla decisione unilaterale di Newlat ha fatto sì che le posizione si ammorbidissero - commenta Zanetti -, ma attendiamo al varco l’azienda per convincerci delle sue reali intenzioni, in particolare per ciò che riguarda il sito di San Grato: deve motivare gli esuberi che noi riteniamo insensati, questo stabilimento dovrebbe essere potenziato e non smantellato».

Per Domenico Ossino, segretario provinciale della Uila, la presenza del Ministero ha “ricucito” le relazioni tra le parti in causa: «L’intervento di mediazione è riuscito - afferma -, si è tenuto conto delle posizioni non condivise dei sindacati. È stato fatto un passo in avanti, con l’appoggio del Ministero si è riusciti a stilare un verbale d’intesa che prevede un calendario di incontri. L’azienda ha presentato a Roma il piano industriale, noi non ne abbiamo preso visione perché questo avverrà nel corso delle date stabilite, ma ora le relazioni sembrano più distese».

Greta Boni

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