Da Codogno al Quirinale

Angela Martino ha lavorato per tre presidenti

Vice prefetto lodigiano a Roma, direttamente alla corte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È un percorso umano e professionale brillante quello che accende i riflettori sulla codognese Angela Martino, classe 1963 ed un curriculum da applauso, lo stesso che da tredici anni la vede in forze direttamente al Quirinale, nello staff dell'Ufficio per gli "affari interni e i rapporti con le autonomie locali" che dà consulenza alla Presidenza della Repubblica relativamente a tutto ciò che riguarda la situazione interna della nazione. «E dire che, ai tempi dell'università, il mio orientamento era più per un impegno professionale in campo internazionale, con incarichi in organismi quali l'Onu o la Fao», ricorda Angela

Angela Martino

Martino, contattata al telefono a Roma. Per lei, il destino aveva invece in serbo un altro percorso. Laureata nel 1988 in Scienze politiche a Pavia, Angela Martino l'anno dopo si trasferisce a Roma. Prettamente personale il motivo della trasferta: Riccardo, giovane romano che della codognese è diventato il marito. Tempo qualche mese e nella capitale iniziano anche le soddisfazioni professionali. Angela Martino, infatti, vince subito un concorso di accesso alla carriera prefettizia, quindi ecco l'assegnazione ufficiale alla Prefettura di Roma. Qui la donna resta in attività per nove anni e mezzo, con incarichi strategici: capo segreteria del Prefetto, area ordine e sicurezza pubblica, rapporti con la stampa, cerimoniale. La svolta arriva nel 1998: a chiamarla direttamente al Quirinale è l'allora consigliere per gli affari interni del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Da allora ad oggi, Angela Martino ha lavorato sodo, sotto ben tre presidenze: l'ultima fase del mandato di Scalfaro, quindi il settennato del presidente Carlo Azeglio Ciampi, ora il mandato presidenziale di Napolitano. L'ufficio operativo in cui presta servizio è però rimasto lo stesso: ovvero l'"Ufficio per gli affari interni e per i rapporti con le autonomie locali" che offre supporto per tutte le problematiche collegate al ministero dell'Interno, dalla cittadinanza alla protezione civile, dal sistema elettorale ai rapporti con gli enti locali. Le ultime soddisfazioni sono di pochi mesi fa: la nomina a vice prefetto (peraltro già in pectore alla codognese dal 2009) e la brillante conclusione di un corso di alta formazione, con tanto di pubblicazione di tesi finale. Contatti diretti con il presidente della Repubblica? Pochi e sempre filtrati dalle alte segreterie, comunque sufficienti per tracciare i caratteri principali delle personalità di ognuno. «Il presidente Scalfaro? Persona di grande senso dello Stato, di grande conoscenza delle istituzioni statali, vuoi solo per i diversi incarichi istituzionali intrapresi», dice la codognese che di Ciampi ricorda invece «la spontaneità e la grande competenza, il profondo senso di italianità sempre trasmesso assieme alla moglie, la signora Franca, distintasi per simpatia e calore umano». Del presidente Napolitano spicca «il senso della misura, la grande riservatezza e sobrietà. Una persona di grande equilibrio». Tra il Colosseo e i Fori Imperiali, sente mai la nostalgia di casa? «Codogno mi manca molto - confessa -. Mi mancano gli anni della giovinezza trascorsi a Codogno, quelli del liceo, mi mancano i luoghi, le persone. Purtroppo il lavoro mi impegna anche nei fine settimana e perciò fatico a tornare nel Lodigiano. La soluzione? Me la dà la mia famiglia che periodicamente mi raggiunge qui a Roma».

Luisa Luccini

© RIPRODUZIONE RISERVATA