Crisi, via alla mobilità alla Mec Graf

Aperta la procedura di mobilità volontaria per la Mec Graf di Pieve Fissiraga e Lodi, mentre si cerca il ricollocamento di almeno 27 lavoratori nelle due aziende nate dalle sue ceneri per garantire il secondo anno di cassa integrazione. La Mec Graf era il prodotto della fusione, avvenuta tre anni e mezzo fa, dell’azienda meccanica Fratelli Baggi di Lodi, della meccanica MecArts di Lodi e della chimica Mgf di Pieve Fissiraga. L’azienda aveva tenuto le due sedi, meccanica a Lodi e plastica a Pieve Fissiraga, ma la fusione non aveva dato i frutti sperati e, complice la crisi economica, nell’inverno scorso Mec Graf aveva chiesto l’ammissione al concordato preventivo, mettendo in cassa integrazione a marzo tutti gli 85 lavoratori dei due rami. Dalle ceneri della Mec Graf erano nate però due newco, società di nuova costituzione denominate Fonderia Baggi, che aveva ereditato le lavorazioni meccaniche con sede a Lodi, e la Green Solution, le lavorazioni plastiche con sede a Pieve Fissiraga. Ciascuna delle due società aveva assunto direttamente 5 lavoratori della Mec Graf con l’impegno a rilevare altra forza lavoro dalla società in liquidazione, fino a 27 unità, in modo da consentire un secondo anno di cassa integrazione straordinaria e un po’ di sollievo per i lavoratori. Lavoratori che finora non hanno ancora visto un euro di salario di cassa, perché il decreto che l’ha formalizzata è stato licenziato dal ministero del Lavoro solo la settimana scorsa. Ora la Mec Graf ha già trasmesso all’Inps i conteggi per i pagamenti del primo trimestre di cassa, marzo, aprile e maggio. Ieri mattina un incontro tra sindacati e vertici aziendali è servito a fare il punto sul salario di cassa e sulle prospettive di ricollocazione dei lavoratori.

La Fonderia Baggi si è impegnata a salire da 5 fino a 12 o 15 lavoratori entro fine ottobre, la Green Solution ha promesso di passare da 5 fino a 9 o 10 entro la stessa data. Contestualmente è stata aperta una procedura di mobilità volontaria per favorire l’accompagnamento alla pensione di 3 o 4 unità che ne hanno i requisiti.

Con queste ricollocazioni e uscite, a marzo 2014 il secondo anno di cassa integrazione dovrebbe essere alla portata. «Ma ci sono tante incognite, a partire dalla richiesta di concordato che sarà discussa il 15 novembre prossimo e che ci costringerà comunque a modificare la cassa integrazione, da crisi aziendale a cessazione attività, sperando che non si arrivi al fallimento - spiega Francesco Cisarri della Filctem Cgil -. In ogni caso, al termine del percorso nella migliore delle ipotesi avremo disegnato due nuove aziende con la metà del personale in tutto che c’era alla Mec Graf». La priorità, in una situazione tanto complicata, è la ricollocazione dei lavoratori. «Finora un po’ di lavoro è stato creato dalle due nuove aziende, ma si è trattato di lavoro atipico - dice Giuseppe Rossi della Fim Cisl -. A noi serve lavoro a tempo indeterminato, assunzioni vere, per aiutare tutti i lavoratori, anche quelli che non saranno riassorbiti. È una partita molto complicata, che seguiremo con attenzione».

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