COVID Mancano vaccini, dosi dimezzate: l’hub di Novegro rallenta il passo

Il rallentamento per il ritardo nelle forniture: tra una settimana il centro dovrebbe tornare a regime. L’assessore regionale chiede al governo più dosi

Dopo avere sfiorato le 4 mila somministrazioni al giorno l’hub di Novegro ha dovuto ridurre fortemente la sua portata a causa della carenza di vaccini: da metà maggio la campagna dovrebbe riprendere a pieno regime. Certo, nel frattempo il maxi polo gestito dal Gruppo Rotelli appare semi-vuoto anche se in realtà i sanitari in questi giorni stanno comunque inoculando circa 2.300 sieri al giorno. In ogni caso venerdì è arrivata conferma che la macchina organizzativa è pronta a tornare a pieno regime, con l’organizzazione che è stata ormai rodata nelle scorse settimane, non appena saranno a disposizione le nuove forniture.

Quanto sta accadendo a Novegro è del resto lo specchio della situazione registrata in tutta la Lombardia dove i punti vaccinali devono necessariamente fare i conti con gli approvvigionamenti che scarseggiano. Di fronte allo scenario che si è creato, l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti ha lanciato l’appello al generale Figliuolo chiedendo di privilegiare le Regioni che stanno rispettando i target che sono stati dati. E con l’occasione l’esponente dell’esecutivo di Fontana ha sottolineato a chiare lettere che la Lombardia i target li ha già superati andando oltre le 100 mila dosi giornaliere.

Nel frattempo qualche apprensione sta coinvolgendo i cittadini che hanno già un appuntamento fissato per la somministrazione e che ore temono di essere rimandati indietro. Ma in realtà il rallentamento sino ad ora non ha comportato alcun disagio per gli utenti che dopo l’iscrizione si sono presentati puntuali all’appuntamento. L’apposita piattaforma informatica al momento delle prenotazioni tiene infatti già conto dei sieri a disposizione, pertanto tutti coloro che hanno prenotato il vaccino hanno trovato comunque la propria dose pronta. Anche negli hub lombardi dove c’è stato qualche disguido nessuno sembra sia tornato a casa senza avere fatto l’attesa iniezione con l’antidoto al Covid. Ad esempio mercoledì mattina presso il centro vaccinale di Lodi erano finite le fiale di AstraZeneca e pertanto a chi si è presentato con in mano la propria prenotazione è stato inoculato il Moderna, dopodiché nelle ore successive è arrivata la fornitura con cui è stata ripristinata la distribuzione dei diversi tipi di prodotti a disposizione in base alle fasce di età e alle patologie dei singoli pazienti. A questo punto, se tutto filasse liscio, stando alle previsioni, già la settimana prossima a Novegro e negli altri hub dovrebbe arrivare una quantità di flaconi sufficienti per fare ripartire l’ambizioso piano teso a proteggere in tempi record una fascia il più estesa possibile di popolazione.

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