Così una famiglia vive fra i rifiuti

L’insediamento dura

ormai da un mese e

non è certo sfuggito ai

cittadini, che chiedono

un intervento da parte

delle istituzioni

Una baracca di fortuna sotto il cavalcavia di via Parri. È da circa un mese che molti sandonatesi di Certosa hanno notato che nella degradata area ex Pirelli, a quattro passi dai palazzi, ha trovato alloggio un piccolo nucleo di persone, probabilmente proveniente dall’Est Europa. Anche se la denuncia pubblica in realtà è sbarcata in questi giorni su Internet con un servizio messo in rete dall’attivo blog del quartiere, i residenti della zona spiegano che la situazione di emergenza sociale si trascina ormai da settimane. Alcuni cittadini spiegano di aver già segnalato in Comune la presenza dell’ insediamento che si scorge tra i pilastri del ponte viario. C’è anche chi si mostra preoccupato per questi ospiti del territorio, che con i rigori della stagione dormono praticamente all’addiaccio tra rifiuti di ogni tipo.

Utilizzando materiale di risulta sono riusciti a creare un riparo da sguardi indiscreti, per il resto sembra infatti non abbiano niente eccetto qualche suppellettile. Pare che fino ad ora non abbiano mai comportato alcun disturbo e a questo punto il sollecito che i sandonatesi di Certosa rivolgono alle istituzioni riguarda in particolare le condizioni in cui versano questi abitanti abusivi che sembra non siano nomadi, bensì solamente persone molto povere. In base ad un copione noto, probabilmente sono sfuggite dalla miseria del loro Paese per finire poi ad inventarsi una sistemazione provvisoria nella massima precarietà in questo tratto di Sudmilano. Sebbene, la loro presenza abbia creato anche qualche tensione, con interventi sui social network da parte di residenti che sollecitano in primo luogo il ripristino della legalità.

L’area, ormai da anni in stato di abbandono, è di proprietà privata. Ma come è avvenuto in passato per Cascina San Francesco, di proprietà dell’immobiliare Asio, meta da sempre di gruppi di nomadi, i sandonatesi più attenti attendono un intervento da parte del Comune. Sia sul fronte sociale, per garantire un accoglienza più dignitosa ai senzatetto, sia sul piano del decoro e della sicurezza tramite un’ordinanza diretta ai privati. Nel frattempo i più attenti stanno mantenendo alta la guardia nel timore che possano sorgere anche problemi di sicurezza per gli stessi abusivi legati ad esempio al ricorso a sistemi “artigianali” di riscaldamento. Un nuovo allarme si alza dunque dal quartiere che già negli anni scorsi aveva reclamato attenzione agli enti preposti per la presenza di singoli clochard che pernottavano sulle panchine. Un fenomeno che ha riguardato soprattutto i periodi estivi, quando nella bella stagione si vedevano uomini dormire nelle aree pubbliche. Ora si è aperto un nuovo capitolo che vede un nucleo di stranieri insediato sotto il ponte. Presenze rispetto alle quali alcuni cittadini ancora una volta aspettano risposte dalle istituzioni.

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