Corvi assetati bucano i tubi di irrigazione

Pesanti danni agli impianti “goccia a goccia” che dovevano risolvere il problema della siccità

Nell’estate 2022 della grande siccità ci mancava l’invasione dei corvi nei campi agricoli del Basso Lodigiano. Arrivano in picchiata, bucano le “manichette”, disperdono i flussi che invece erano mirati su ogni singola piantina e mettono nei guai gli agricoltori. Il risultato sono pesanti danni agli impianti, costituiti da chilometri e chilometri di tubicini di plastica stesi sul terreno, e sprechi di quell’acqua che si mirava invece a centellinare, letteralmente goccia a goccia, per fare fronte alla carenza di precipitazioni e ai fiumi quasi a secco. Le segnalazioni agli uffici delle guardie provinciali si conterebbero a decine, mai come in passato.

«Le richieste di abbattimento sono aumentate di almeno il 30-40 per cento rispetto alla media degli scorsi anni - spiega Paolo Butera, segretario di zona della Coldiretti di Codogno -, ma bisogna mettere nel conto anche quegli agricoltori che hanno deciso di non fare segnalazioni a Provincia e Regione. Sapendo che i fondi per i danni sono limitati, hanno scelto infatti di pagare di tasca propria».

Ma perché tanti corvi nei campi? «In parte c’entra la pandemia, che nella fase più critica ha determinato a livello istituzionale una minore attenzione nella cura dei campi. Ma la ragione principale è stata la mancata approvazione lo scorso anno del nuovo piano regionale di contenimento, tanto che si potevano fare solo segnalazioni ma non richieste di abbattimento. Ora il nuovo piano c’è, ma il compito degli abbattimenti è affidato alle guardie provinciali, che nel nostro territorio sono poche e si trovano nell’impossibilità di intervenire ad ogni segnalazione».

Campi di mais e di pomodori. I corvi non fanno distinzione: «Nei campi di mais, oltre a bucare i tubi, mangiano anche i semi». (ha collaborato Andrea Soffiantini)

Leggi l’approfondimento sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 19 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA