CORNEGLIANO Va a suonare mentre è in malattia: un lavoratore vince la causa

Reintegrato dal giudice il dipendente Mediaworld

Suona dal palco “Sei un mito” di Max Pezzali alla Festa della Birra di Livraga, ma è in malattia dal posto di lavoro in Mediaworld, e così Mediamarket Spa non la prende bene e lo licenzia. A distanza di quasi due anni, però, il giudice del lavoro del Tribunale di Lodi lo reintegra: «Non è provato che la serata musicale abbia aggravato il suo stato di salute, anzi il lavoratore ha concluso la malattia proprio quando era previsto». Il lavoratore rientrerà nel punto vendita la settimana prossima. Era stato licenziato il 1 agosto 2019, e aveva impugnato il licenziamento a novembre di quell’anno. I fatti si riferiscono a quell’estate. W.B. di Sant’Angelo dal 24 al 29 giugno del 2019 si assentava dal suo lavoro come addetto alla vendita nel punto vendita Mediaworld di Cornegliano Laudense per malattia, regolarmente certificata, in particolare per problemi di deambulazione. Mediamarket (che controlla il marchio Mediaworld) però accertava che gli ultimi due giorni del periodo di malattia, di sera, il commesso andava ad esibirsi a Marzano prima, e a Livraga poi, con la cover band di Max Pezzali 0382 Band, nella quale suona il basso. Da qui il licenziamento perché, durante la malattia, aveva «svolto attività del tutto incompatibili con le problematiche di salute riferite».

Tutti ammettono pacificamente i fatti, e la questione si è giocata in punta di diritto, con il giudice che ha dato ragione al lavoratore. «L’esibizione è avvenuta in orari diversi da quelli di lavoro», scrive il giudice nella sentenza specificando che la cura prescritta dal medico potrebbe aver dato i vantaggi sperati. «Non vi sono elementi per ritenere che le mansioni di addetto al punto vendita a tempo pieno siano meno gravose di quelle di musicista, tanto più se si considera che esse comportano il mantenimento della stazione eretta per tutta la giornata lavorativa – prosegue l’ordinanza -. Non è neppure provato che le due serate abbiano aggravato il suo stato di salute e ritardato la guarigione». Con queste motivazioni il lavoratore è stato reintegrato e Mediaworld condannata al pagamento dell’indennità risarcitoria (pari elle retribuzioni perdute), oltre ai contributi previdenziali e assistenziali. Nessun commento per ora da Mediamarket Spa, contattata ieri per conoscere il suo punto di vista.

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