Consumare meno suolo, ecco come

In Consiglio regionale ci apprestiamo a discutere un provvedimento sulla regolamentazione del consumo di suolo che avrà importanti conseguenze sul territorio. In realtà, una legge su questo tema esiste già da quasi dieci anni in Lombardia, ma sono necessarie modifiche per migliorarla e adeguarla al contesto attuale.La Giunta regionale (e in particolare l’assessorato al Territorio) ha presentato una sua proposta. Noi del gruppo Forza Italia la riteniamo però inferiore alle aspettative. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare un nostro provvedimento alternativo, che riteniamo essere più completo, più ambizioso e, soprattutto, più attento alle esigenze dell’ambiente. Non è facile sintetizzare in poche righe un documento legislativo di questo tipo, cercherò allora di far emergere soprattutto i criteri guida che sono stati seguiti nell’elaborare la nostra proposta.Siamo partiti, come da progetto di giunta, dall’obiettivo condivisibile di minimizzare il consumo di suolo, incentivando al contempo il recupero delle aree degradate o compromesse. Tuttavia, ci siamo resi conto che il lavoro dell’assessorato era privo di strumenti che incentivassero davvero questo recupero. Erano presenti solo misure generiche e, tra l’altro, non tutte disponibili nell’immediato. Insomma, buone intenzioni ma accompagnate da scarsi strumenti per dar loro sostanza.Incentivare il recupero delle aree degradate è invece una condizione indispensabile per preservare le parti ancora “non consumate” e quindi abbiamo voluto prevedere una serie di interventi che porterebbero a un significativo alleggerimento delle procedure che solitamente ostacolano o, nella migliore delle ipotesi, rallentano l’azione dei Comuni e degli operatori interessati alla rigenerazione delle aree degradate. Ogni provvedimento che “esce” dall’Aula del Consiglio regionale dovrebbe tendere il più possibile all’obiettivo, per noi fondamentale, della “burocrazia zero”. Anche in questo caso, il nostro impegno non ha disatteso questo principio. Non basta. Da anni Regione Lombardia si batte per diffondere e promuovere il principio della sussidiarietà, non ci sembrava dunque opportuno che una legge di questa importanza portasse a conclusioni opposte. La nostra proposta mira perciò a rafforzare l’azione dei Comuni, enti più vicini al territorio, scardinando quel meccanismo “verticistico”, presente nel progetto della Giunta, che prevede la fissazione di una soglia di consumo di suolo a livello regionale, da ripartire poi a livello provinciale, che ricada infine sui singoli Comuni. Ma sono proprio gli Enti locali che, conoscendo meglio di chiunque altro il territorio di riferimento e le diverse esigenze, hanno bisogno di avere più forza decisionale a loro disposizione. Inoltre, un approccio di questo tipo permetterebbe di far emergere comportamenti locali particolarmente virtuosi, trasformandoli in modelli da replicare altrove.Ma l’elemento di novità forse maggiore della nostra visione riguarda il tentativo di creare una nuova “qualità ecologica dell’ambiente”. La riduzione del consumo di suolo, infatti, non deve essere in sé un obiettivo, ma piuttosto un mezzo (insieme al riutilizzo delle aree degradate) per raggiungere questo fine più alto. Non ha senso ragionare per “soglie di consumo”, la realtà è più complessa. Bisogna fissare casomai obiettivi, proponendo ai diversi attori in campo opportunità che incentivino a impegnarsi per dare valore al territorio. Ingabbiare ogni potenzialità, imponendo solo vincoli e restrizioni, non porta lontano.

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