Consorzio, la protesta in Comune

Al presidio anche il sindaco Uggetti e l’assessore Cesani: a breve convocheranno un incontro tra i sindaci, i sindacati e l’Àncora

Il problema è sempre lo stesso: 1.800 euro da sborsare per diventare soci lavoratori della cooperativa Àncora, che a partire da settembre gestirà il servizio di assistenza scolastica che fa capo al Consorzio per i servizi alla persona. Ecco perché sabato mattina un centinaio di dipendenti - su un totale di 220 - si sono dati appuntamento sotto il Broletto, una protesta guidata dalla funzione pubblica di Cgil e Cisl, con i segretario Giovanni Bricchi (Cgil) e Mauro Tresoldi (Cisl), oltre a Francesco Galluzzi (Fisascat Cisl).

Ecco un breve riassunto della vicenda: il Consorzio ha affidato l’assistenza scolastica alla cooperativa di Bologna tramite un bando di gara, lo statuto di Àncora prevede che per diventare soci sia necessario pagare una quota di 1.800 euro. I sindacati ritengono che questa non debba essere una “clausola” obbligatoria per i 220 dipendenti interessati, così hanno chiesto ai sindaci di interessarsi. In precedenza, il servizio era gestito da sette diverse coop, alcune delle quali lodigiane.

Sabato alla manifestazione hanno presenziato il sindaco Simone Uggetti e l’assessore ai servizi sociali Silvana Cesani, i quali si sono assunti l’impegno di convocare un incontro tra il Consorzio, i Comuni aderenti e l’Àncora per chiedere la definizione di condizioni contrattuali che non comportino aggravi economici per i lavoratori. «Si tratta di una clausola prevista dallo statuto – ricorda Uggetti – che la cooperativa riteneva di applicare anche in questa specifica situazione e che i lavoratori in procinto di avviare il rapporto con Àncora stessa considerano troppo pesante, perché equivarrebbe a una sorta di “tassa di ingresso”, il cui importo, benché spalmato su numerose mensilità, è comunque significativo, specie in un frangente difficile come quello che stiamo attraversando. Siamo sicuri che Àncora vorrà prendere in considerazione l’opportunità di individuare un meccanismo alternativo, trovando una soluzione efficace ed equa per stabilire una deroga alle previsioni del suo statuto».

Tresoldi contesta un atteggiamento poco collaborativo da parte di Àncora: «Non accetteremo un aut aut idella coop “o diventi socio pagando 1.800euro o non lavori”», afferma. E critica il Consorzio: «Non solo non ha tutelato le realtà territoriali del cooperativismo, le lavoratrici e le famiglie dei bambini interessati dal servizio, ma a oggi sostiene una posizione completamente appiattita a favore della coop». Dal canto il suo, però, il Consorzio ha specificato nei giorni scorsi che il capitolato è stato condiviso fin da subito con i sindacati e che il bando è stato inviato in tempo utile ai Comuni, nonostante questo i vertici comprendono le ragioni dei lavoratori e hanno assicurato che affronteranno la questione. Ora la “patata bollente” passa, di nuovo, nelle mani dei sindaci lodigiani.

Greta Boni

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