Conosco il “cercapersone” ovvero quel piccolo apparecchio portatile utile a rintracciare una persona che si rende momentaneamente irreperibile, ma di cui si ha urgente necessità di ritrovare. Conosco il “cercamoglie” (ma io, grazie a Dio, sono a posto con la mia) e in questo caso si tratta di un link on-line, molto cliccato di questi tempi da chi è in cerca dell’anima gemella ovunque essa si trovi. Perde così peso e significato il detto «moglie e buoi dei paesi tuoi», mentre oggi si afferma il «moglie e buoi dove li trovi». Un sistema nuovo che sostituisce quello più antico della conoscenza per procura con le immancabili sorprese. E arriviamo all’ultima trovata degli studenti. Non conoscevo, ma ora conosco bene, il “cercaprof”, un link reperibile sul sito degli studenti (www.studenti.it) che consente Come spiare i docenti con il “Cercaprof”di ricercare notizie sui prof. nominati come commissari esterni o sui presidenti di commissione nei prossimi esami di stato. Questi ragazzi sono proprio delle menti! Si fanno un baffo degli agenti della CIA. Il sistema è molto semplice. Si inserisce nome e cognome e, se già censito, si viene in possesso di una serie di notizie come, abitudini, manie, punti deboli da utilizzare e punti forti da evitare, autori o argomenti di cui vanno matti e quelli che odiano, metodo di interrogazione e livello di valutazione. Tutto è buono a sapersi. Tutto fa brodo. Un sistema che si va perfezionando man mano che passano gli anni. Di qualcuno si ha anche la fato ritenuta, pare, un elemento che aiuta a capire di che pasta è fatto il tal commissario o il talaltro presidente di commissione, quasi che i tratti somatici siano considerati utili elementi per capire che razza di persona si va a incontrare. Questi ragazzi sanno anche di fisiognomica, ovvero uno studio-ricerca stile Cesare Lombroso che determinava il comportamento dalle caratteristiche anatomiche della persona oggetto di indagine. In mano a Lombroso io sarei stato un caso da approfondire. Ho sempre lamentato la mia scarsa fotogenia e in questo il grande criminologo avrebbe trovato tanti spunti degni di approfondimento. Ma per fortuna sono nato in un’altra epoca. Ho cercato nel database il mio nome, ma non sono ancora stato censito. Meno male! Tranquilli ragazzi non sono uno che ama colpire nel bel mezzo dell’interrogazione, sono uno che invece lascia parlare, tanto lo studente che sa, saprà anche come convincermi, mentre quello che non sa girerà attorno senza centrare l’argomento richiesto. E’ sbalorditivo come la tecnologia consenta oggi di cambiare l’approccio alla realtà, come possa semplificare le cose o accedere a informazioni talvolta anche riservate, come possa andare in soccorso degli studenti nel bilanciare la sete di informazioni sui commissari e nel gestire al meglio l’esperienza dell’esame di stato. Internet, in questo caso, diventa un libro aperto ad uso e consumo di chi dovrà preparare il rendez-vous e renderlo fruttifero. Se poi casualmente si viene a conoscere anche il numero di cellulare di qualche commissario, allora la cosa diventa ancora più divertente dal momento che con un’app scaricabile gratuitamente da internet, si possono seguire le tracce per localizzare il prof., conoscerne le abitudini extrascolastiche, le letture preferite, i musei nel frattempo visitati e chissà se non esiste anche qualche app che consenta l’ascolto delle sue telefonate. Intendiamoci. Tutte informazioni utilizzate a fin di bene per preparare una tesina e fare centro con argomenti che rientrano tra gli interessi culturali dei commissari di cui si è venuti a conoscenza. Il mondo, comunque, non è cambiato. Oggi si ricorre alle app e alle informazioni via internet, una volta si ricorreva al passaparola, unico mezzo che garantiva l’informazione corretta su fatti, misfatti e persone. Un sistema ritenuto utilissimo per avvicinare uno o evitare un altro. Ad esempio erano tantissimi i giovani provenienti da varie parti della Magna Grecia, richiamati dai passaparola e disposti ad affrontare un lungo cammino pur di conoscere da vicino Pitagora, mentre al contrario il passa parola informava i giovani su come e perché evitare ad ogni costo un tal Egesia di Cirene il più iettatore tra i filosofi del tempo. Per il nostro filosofo sfigato la vita è piena di sofferenze e di dolori e come tale non merita di essere vissuta. Era questa l’idea che cercava di inculcare in chiunque incontrasse per strada per convincerlo a farla finita. Come si vede non c’era internet, né il telefonino per allertare l’amico o un parente con un sms, né esisteva il “cercafilosofi” per saperne di più su quello strano filosofo, ma le informazioni raggiungevano lo stesso chi di quelle informazioni aveva bisogno ed evitare così brutti e iellati incontri. Per fortuna i commissari d’esame non sono iettatori e i ragazzi non devono ritenersi iellati. Piuttosto mi sento in dovere di dare qualche modesto suggerimento ai ragazzi. Agli esami bisogna arrivare sereni, mantenere i propri interessi, affidarsi a un certo self control in grado di allontanare i classici pensieri negativi che tradizionalmente si affacciano nei momenti di maggiore tensione. I ragazzi è bene che sappiano che agli esami troveranno docenti sempre attenti a valorizzare al massimo le capacità espositive sia scritte che orali. Poi ognuno è diverso da un altro e così saranno i risultati. E’ pur vero che talvolta la vita riserva delle sorprese che paiono essere in contrasto con quello che si è dimostrato di valere a scuola. Sentite cosa scrive, a tal proposito, Friedrich von Hayek, filosofo austriaco del secolo scorso, ne “Il miraggio della giustizia sociale”: «E’ un vero dilemma decidere fino a che punto si deve incoraggiare nei giovani l’idea che quando si sforzano veramente riescono, o se non si debba piuttosto enfatizzare il fatto che inevitabilmente alcuni poco meritevoli avranno successo mentre altri meritevoli falliranno». E su questo siamo d’accordo. Certi esempi sono sotto gli occhi di tutti. Basta guardarsi intorno. Tuttavia sono personalmente dell’avviso che l’esperienza a un certo momento della vita presenta il conto e a questo punto il successo conta poco. A ciascuno verrà dato ciò che gli viene riconosciuto, come a ciascuno potrebbe essere tolto ciò che gli è stato già riconosciuto.
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