Colletta per il romeno morto di gelo

Una madre piange il figlio morto, in Romania. E per riportarlo a lei, per restituire il feretro del 35enne A.C.D. morto martedì notte al parco Biancardi, è partita ieri una colletta tra i connazionali residenti nella Bassa. È morto solo, ucciso con ogni probabilità dal freddo, il giovane romeno senza fissa dimora da qualche anno in Italia, ma davvero solo non lo è mai stato. Una vita “spericolata” la sua, che anche nei momenti più neri ha però trovato sempre una spalla su cui reggersi. Lo raccontano gli ultimi mesi da senzatetto, l’ospitalità di un amico da agosto a novembre quando ne aveva avuto il bisogno. E ancor più lo testimonia l’aiuto economico che quelle stesse persone sono andate in giro a chiedere subito dopo la sua morte, per racimolare quanto serve a riportarlo a casa. Romeni come lui, forse un po’ meno sfortunati, che si sono rivolti ai frati Cappuccini così come alle altre strutture dove il 35enne ha trovato accoglienza durante la permanenza sul territorio. Anche a Codogno. Dai frati a Casalpusterlengo il giovane era stato diverse volte, lo s’incontrava davanti al sagrato intento a raccogliere foglie e cartacce, una scusa come un’altra per avvicinare la gente e chiedere l’elemosina. Purtroppo non sempre le offerte che riceveva andavano a finir bene, il sospetto è che abusasse di alcoolici. E per questo i padri Cappuccini preferivano aiutarlo dandogli dei pacchi di alimentari, come in qualche caso era capitato. «Sappiamo che dormiva a casa di altri romeni - spiega padre Mariano Brignoli - è difficile capire se teneva quei pacchi per sé oppure li consegnava a queste famiglie che gli davano anche da mangiare». Ultimamente non lo si era più visto, e anche il lavoro in una ditta a Tavazzano pare l’avesse perso. E poi era successo quel brutto fatto di qualche mese fa: l’avevano trovato in un fosso, caduto là dentro perché ubriaco o forse spinto da un rivale. Dopo un litigio, una qualche rissa. Di queste cose A.C.D. naturalmente non parlava, ma glieli si vedevano addosso i segni della baruffa. L’ultima volta doveva essere andata peggio del solito, e il romeno era finito in ospedale. Una discesa libera, culminata nel tragico epilogo di martedì notte. Rannicchiato sotto un cespuglio al parco di viale Tintoretto, quartiere Ducatona, A.C.D. ha esalato l’ultimo respiro. Un uomo a passeggio col cane lo ha scoperto e i carabinieri della stazione di Casalpusterlengo sono stati i primi ad arrivare sul posto. Poi è toccato al medico del 118 constatarne il decesso. Il corpo si trova adesso nella camera mortuaria dell’ospedale di Codogno, oggi pomeriggio verrà eseguita l’autopsia. Poi se i connazionali ce l’avranno fatta a trovare abbastanza soldi per pagare il viaggio in Romania, potrà fare ritorno a casa. Tra le braccia della madre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA