Codogno, troppo caldo in ospedale: l’impianto non basta

Temperatura bollente in medicina, il direttore Gioia: «Il presidio è vecchio e il reparto è proprio sotto il tetto»

Fa troppo caldo e il condizionatore dell’ospedale di Codogno non ce la fa a rinfrescare il reparto di medicina, dove l’afa soffoca e i pazienti “fanno la sauna”. Intanto il Covid imperversa, contagiando i ricoverati. «Mia moglie è a letto con la febbre e in stanza fa un caldo terribile. Ho una rabbia addosso, non si può trattare così chi soffre», si sfoga Mario Scrigna, codognese di 86 anni, scampato alla prima ondata Covid a febbraio 2020. I due mesi di degenza all’ospedale di Codogno non li dimentica e ora è in pena per la moglie Maria, di due anni più giovane, ricoverata 4 settimane fa in medicina per un problema ai reni e contagiata dal focolaio Omicron in reparto. «Dovevano trasferirla a Casale per la riabilitazione, poi sabato è risultata positiva – prosegue il marito -. Dalla stanza 4 l’hanno spostata in una camera con un’altra paziente positiva e ci possiamo sentire solo al cellulare perché hanno bloccato le visite. Mi dice che si suda per il caldo, che le hanno messo una camicetta leggera, ma non si respira, non c’è aria». Ieri mattina l’uomo ha contattato la direzione dell’azienda ospedaliera a Lodi per denunciare i disagi ed è deciso a non arrendersi. «So cosa vuol dire il Covid perché l’ho avuto, sono passati due anni e siamo ancora qua. Vedere che i malati sono lasciati al caldo fa veramente male». Non nasconde la gravità della situazione, sia per i pazienti che per il personale, il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia, assicurando di essere al lavoro per lenire i disagi: «L’impianto sta andando al massimo, ma con le temperature altissime da molti giorni non ce la fa a raffrescare l’ultimo piano di medicina, che si trova proprio sotto la soletta, con il sole che picchia addosso e il tetto che non è coibentato – spiega -. Stiamo provando a recuperare dei “pinguini” aggiuntivi, poi andrà programmato un intervento per l’efficientamento energetico, ma ovviamente non si può fare dall’oggi al domani. Il problema è che l’ospedale è stato costruito sessant’anni fa e non c’era questo caldo record». Il manager dell’azienda riporta poi le temperature rilevate ieri mattina dai suoi tecnici in medicina a Codogno: «Oscillano tra i 26,6 e i 27,1. Un grado sopra quelle indicate dalle prescrizioni igienico-sanitarie, tra i 24 e i 26. Poi è ovvio che incide il tasso di umidità». E in reparto come nelle abitazioni, la temperatura percepita supera i 30 gradi.

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