CODOGNO Pronto soccorso riaperto in giugno ma già in affanno

Si fa sentire la mancanza di personale, infermieri e Oss sotto organico e il riposo diventa un lusso

Non fanno più “riposi” perché sono sotto organico, ed essendo in meno in turnazione hanno un sovraccarico di lavoro costante. Il “fronte” gli infermieri del pronto soccorso di Codogno non l’hanno mai lasciato, ci si sono trovati a febbraio, marzo e aprile, nei mesi clou della pandemia, e vi sono ancora oggi.

«Sono sotto di sei infermieri e mancano anche gli Oss, che in organico sono otto, ma con i due in malattia lunga e uno in aspettativa di fatto sono cinque», spiega una fonte interna all’ospedale chiedendo di restare anonima. «Adesso poi stanno chiedendo a tutti le 12 ore di “life car”, il servizio di accompagnamento dei pazienti gravi in altri ospedali con un anestesista e un infermiere esperto, e quindi oltre al turno di 8 ore hanno la reperibilità di 12. La “ life car” viene pagata di più, è un po’ come una “libera professione”, ma il servizio appesantisce ulteriormente il carico di lavoro».

Il dipendente porta l’esempio di una collega infermiera del pronto soccorso «che ha lavorato dodici giorni di fila» ed «è dimagrita moltissimo, si capisce il perché».

Perché a pesare non è solo il numero di ore, ma l’impegno richiesto.

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