Codogno piange la sua dottoressa

Codogno piange la “sua” dottoressa. Si è spenta ieri Rachele Luccini, prima donna medico- cardiologo di Codogno e della Bassa. La dottoressa è morta a 87 anni dopo una lunga malattia. A piangerla i parenti e soprattutto il figlio Raffaele, ma anche i tanti pazienti che per lunghi anni la dottoressa ha saputo curare con professionalità e dedicando tempo.

La cerimonia funebre si svolgerà oggi alle 15 con partenza dalla sua abitazione di via Cavallotti verso la chiesa parrocchiale di San Biagio, quindi al cimitero locale.

Codogno ricorda una figura femminile di grande spessore: una delle prime donne diventate medico specializzato nel Basso Lodigiano degli anni Cinquanta e una codognese dalla vasta cultura.

A interessare la dottoressa Luccini infatti non erano soltanto le letture scientifiche, nonostante il continuo aggiornamento professionale. Da sempre aveva coltivato una straordinaria passione per la lettura e in modo particolare per la letteratura. La dottoressa Luccini però amava anche scrivere e grande interesse mostrava nei confronti della poesia. Classe 1924, la dottoressa Luccini era nata a Codogno, dove tuttora viveva in via Cavallotti. Sposata e madre di un figlio maschio, Rachele aveva conseguito innanzitutto la laurea in Medicina e Chirurgia «con lode», come ha ricordato affettuosamente il fratello Giuseppe, anch’egli medico storico della città, per specializzarsi a Bologna in cardiologia. Successivamente si era specializzata in medicina scolastica a Padova e più tardi come assistente in patologia medica a Parma.

Ma è nel 1958 che la dottoressa Luccini apre il suo studio professionale a Codogno, in via Cavallotti, punto di riferimento per generazioni di codognesi. Si tratta dello studio che da sempre ha condiviso con il fratello pediatra Giuseppe: una sola sala d’aspetto e due studi, uno accanto all’altro. Nella sua lunga carriera come medico, la dottoressa Luccini ha saputo essere “camicie bianco” accanto al vicino di casa e professionista stimata a scuola e persino nelle carceri codognesi. La dottoressa infatti è stata anche medico scolastico, medico condotto e persino medico delle carceri di Codogno.

La dottoressa Luccini era “medico sul campo” e proprio lei negli anni Sessanta aveva dato vita a due pionieristici servizi a domicilio: la toracentesi (per drenare liquidi dalla pleura infetta) e la paracentesi (per drenare liquidi dal fegato e dall’intestino infetti).

La “dot”, come le persone più vicine alla dottoressa Luccini la chiamavano con affetto, era una donna brillante e di grande fede. Quella fede sincera e profonda che oggi darà senso all’ultimo saluto alla dottoressa Luccini in occasione dei funerali dove poter dire l’ultimo grazie a chi dell’amore verso il prossimo ha fatto la sua professione e la sua vita.

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