Codogno, dopo una serie di telefonate mute i ladri svaligiano una villa

Residenti “curati” dai ladri per settimane finché non escono

Non solo l’assedio dei “call center” che propongono contratti luce e gas, con frasi a effetto per strappare un “si” al malcapitato che risponde. Anche i ladri usano il telefono, soprattutto se l’obiettivo è un bottino che può valere la pena di una lunga attesa: quando nessuno alza la cornetta, significa che la casa è libera e si può entrare a rubare. A dare l’allarme è un codognese, una delle vittime di un ingente furto in villa avvenuto qualche giorno fa nel quartiere San Giorgio. Quel sabato lui e i genitori si erano assentati da Codogno per la prima volta «dopo secoli». La madre fatica a camminare ed è sempre in casa. «Nelle settimane precedenti, per giorni, anche più volte al giorno, ignoti avevano continuato a telefonare al numero fisso dei miei genitori e c’era sempre mia madre a rispondere, ma appena alzava il telefono, buttavano giù - racconta -. Una volta ha risposto mio padre e ha sentito dall’altra parte due persone che si parlavano e dicevano: “sì sì sono a casa”, riferendosi evidentemente ai miei genitori. Poi hanno riagganciato. Ci stavano curando e l’unica volta in cui non c’era a casa nessuno, sono venuti a rubare». (ha collaborato Laura Gozzini)

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