Codogno, circonvallazione colabrodo

La circonvallazione di Codogno è trivellata di buche e gli automobilisti ci rimettono gli pneumatici. Sono già due le richieste di risarcimento arrivate in Comune da privati per i danni provocati alle loro auto dalle voragini che s’incontrano a ogni metro in viale Trieste, viale Vittorio Veneto e viale Gandolfi. Non incapparci è quasi impossibile, visto che costellano l’intera carreggiata, e allora non resterebbe che viaggiare a 10 chilometri l’ora, cosa altrettanto impraticabile lungo la principale arteria viaria cittadina. L’unica soluzione sarebbe quindi rifare integralmente l’asfalto, ma i tempi di crisi non lo permettono, e da qui in avanti la situazione può solo peggiorare.

Come spiega il tecnico comunale Silvano Palazzina: «Sono ormai tre anni che non s’interviene e il traffico sulla circonvallazione è tale che i rappezzi non bastano». Oltre a essere costosi, durano infatti il tempo di una nuova pioggia o gelata.

Vista la stagione infatti non si può far altro che livellare le buche con il catrame invernale e un bancale da 1 metro cubo costa intorno ai 500 euro. E poi tiene fino a che non gela e piove, perché a quel punto l’acqua filtra e il passaggio dei camion le riapre. «Non vedo l’ora che aprano la nuova strada provinciale per alleggerire la massa dei camion - precisa il geometra Palazzina -. Le condizioni dell’asfalto sulla circonvallazione sono pietose e il rischio di danni a mezzi e pedoni non si può nascondere». In passato l’amministrazione comunale stanziava 200-250mila euro l’anno per riasfaltarla, ma i soldi sono finiti e considerando che Codogno ha 62 chilometri di strade bisognerebbe aprire un mutuo per poter “stare dietro” a tutto. E poi le buche non interessano solo la circonvallazione: basti pensare alla “voragine” che si era aperta pochi giorni fa in viale Buonarroti (appena prima del sottopasso per Fombio) e che gli operai del Comune hanno chiuso in tutta fretta per evitare nuove lamentele.

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