CODE AL PTP In auto tre ore con i bambini piccoli, l’odissea di una famiglia di Codogno al centro tamponi di Lodi

«A due anni dall’inizio della pandemia una disorganizzazione del genere è inaccettabile»

Laura Gozzini

Dopo due ore chiusi in macchina, il figlio più grande che ha cinque anni e mezzo e non è proprio così grande, non ce l’ha fatta più. Così la madre Anna l’ha preso, è scesa con lui, e sono andati insieme a piedi al bagno del Centro tamponi. «Gli ho fatto fare una “bella” camminata di due chilometri – spiega -. I volontari mi avevano detto, “altrimenti c’è la campagna”, ma sinceramente con questo freddo mancava solo che si ammalasse. Oltre al fatto che non è proprio igienico, direi».

Anna, il marito e i due figli di 5 e 2 anni, ieri mattina erano tra i “disperati” in coda per un tampone al Parco tecnologico di Lodi. Un’odissea che nel loro caso è durata tre ore. La famiglia è di Codogno, ma prenotare al punto tamponi della Bassa è stato impossibile. Domenica 19 dicembre è arrivata la segnalazione che nella classe del figlio maggiore alla scuola dell’infanzia c’era un caso Covid. Per cui i bambini sono stati messi in quarantena e i genitori pure. Hanno dovuto fare il tampone. E risultato: «Mio figlio e mio marito sono risultati positivi, io e la bambina no – prosegue la donna -. Con il pediatra abbiamo fatto il percorso Ats e i bambini se la sono cavata così, io ho prenotato in un ambulatorio privato e mi hanno chiesto 50 euro». Domanda: «E chi non se li può permettere cosa fa? Si presenta al pronto soccorso a intasare? Se avessimo fatto tutti e quattro il tampone privatamente, avremmo speso 200 euro. A due anni dall’inizio della pandemia, una disorganizzazione del genere è inaccettabile».

Dopo un’attesa di tre ore, giovedì finalmente i bambini della coppia hanno potuto fare il test all’hub di Lodi. Il pomeriggio poi, il marito della donna si è recato a Sant’Angelo a farlo. E miracolo, «se l’è cavata in cinque minuti». Non c’era coda. Al Parco Tecnologico, ieri per l’ennesima volta, misurava chilometri. «Mentre andavamo a piedi al bagno ho visto in una macchina davanti alla nostra un seggiolino con un bambino che avrà avuto 4-5 mesi al massimo – racconta la codognese -. E poi non so, se ci saranno stati anziani, donne incinta. Ad ogni modo non è possibile tenere la gente in ostaggio tre ore per un tampone».

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