Club House, la battaglia continua

Il sogno è creare

un luogo di ritrovo,

nuove polemiche

dopo il “video shock”

per denunciare le

lungaggini burocratiche

«In Comune c’è una determina, la numero 129, riguardante l’assegnazione del Club House all’associazione di cui faccio parte». Parla David Dall’Aglio, il giovane sandonatese che ha prodotto e divulgato il video shock in cui denuncia pubblicamente le traversie per la consegna ufficiale dell’edificio dove, dopo l’assegnazione provvisoria, insieme a due amici intende realizzare un progetto di aggregazione. I giovani nel filmato utilizzano registrazioni di colloqui che hanno avuto con sindaco, assessore e dirigente, nonché i dialoghi di due dipendenti comunali che attaccano la struttura.

«I diretti interessati hanno lanciato attacchi nei nostri confronti riguardo il metodo utilizzato - spiega -, ma a distanza di mesi di silenzio totale da parte del Comune eravamo davvero esasperati, per evitare tutto questo sarebbe bastato qualche segnale da parte dell’ente o dalla giunta». A distanza di quasi un anno dall’assegnazione provvisoria, i diretti interessati continuano a guardare al traguardo di potersi insediare nella struttura per realizzarvi le iniziative illustrate nel filmato. Mentre sul fronte della procedura spiegano di essersi affidati a dei legali, a questo punto si è aperto un altro versante riguardante l’impatto della loro battaglia sulla città. «Tutti i sabati - annuncia -, di fronte al Club House organizzeremo dei presidi di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini: volevano cominciare da subito con un evento che abbiamo fatto slittare a causa del maltempo, ma noi saremo comunque di fronte alla sede dove rimane fermo il nostro intento di creare un luogo di ritrovo». Con l’occasione David Dall’Aglio tiene anche a sottolineare: «La nostra è stata interpretata come una battaglia politica, ma non lo è in quanto, come è noto a molti, io sono un simpatizzante del Pd, ho votato alle primarie sia per le amministrative che per le politiche, ho partecipato a qualche banchetto e come associazione abbiamo ricevuto la solidarietà dei Giovani democratici di Milano». Tornando invece sui fatti fa presente: «È sufficiente andare nella sezione delle determine del sito del Comune, dove sono archiviate in modo progressivo: manca solo la 129, ci chiediamo il motivo». E aggiunge: «Questo sviluppo è emerso lunedì, i consiglieri di opposizione si sono recati in municipio e hanno anche scoperto che se il sindaco ha parlato di pareri legali, in realtà in merito alla questione che ci riguarda non c’è alcun parere». Ma, rivolgendosi direttamente al primo cittadino Andrea Checchi, cosa vuol dire il protagonista del video? Pronta la risposta: «L’errore fa parte della natura umana, ma è nel porre rimedio ai propri sbagli che si vede la virtù dell’uomo»

Giulia Cerboni

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