Cervignano, calo di fatturato per la Smi: verrà attivata la cassa integrazione

Coinvolti 50 lavoratori su 76 della ditta che produce componenti per i contatori del gas

Costi energetici e di produzione alle stelle, poca visibilità sugli ordini ed esorbitanti costi per cause di lavoro, per la prima volta nella sua storia la Smi di Cervignano d’Adda, attiva dal 1965, ha aperto la cassa integrazione. «Dal 2017 a oggi spesi 250mila euro per 14 cause. È un accanimento immotivato, di questo passo chiuderò l’attività», dice il titolare Marco Fantini. L’azienda ha perso tutte le cause di lavoro intentate.

La settimana scorsa è stata firmata la richiesta di cassa integrazione ordinaria per 50 dipendenti su 76. L’ammortizzatore sarà applicato a rotazione, con l’azienda che anticipa il pagamento e riconosce integralmente i ratei di 13esima.

«Non abbiamo mai fatto la cassa integrazione, nemmeno in periodo Covid - dice il titolare Marco Fantini -. Purtroppo però, in questa fase non ci sono altre possibilità Abbiamo un fatturato in picchiata e utili in negativo, con una visibilità sugli ordini futuri molto limitata, e le commesse rinviate all’anno prossimo».

La Smi realizza componenti per i contatori del gas, con oltre l’80 per cento di produzione diretta all’export. Costi energetici alle stelle, tensioni internazionali, difficoltà e rincari delle materie prime concorrono a mettere in difficoltà l’azienda.

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