CERRO Muore Rosaria Bevacqua, l’anima del volontariato

La 68enne per anni ha lavorato in ospedale e ora dispensava servizi sanitari

Stefano Cornalba

Vittima di un improvviso malore nella sua abitazione di Cerro al Lambro, sabato sera è morta all’età di 68 anni Rosaria Bevacqua, per diverso tempo caposala nel reparto di ortopedia dell’ospedale Predabissi e da sempre punto di riferimento per il mondo del volontariato locale. L’improvvisa tragedia è stata accolta con profondo cordoglio dall’intera comunità cittadina, dove il marito Aldo Duci è invece impegnato nella squadra di calcio della Riozzese. «Da quanto abbiamo appreso, attorno alle 20 di sabato Rosaria è stata colta da un malore all’interno della sua abitazione - afferma commosso il sindaco Marco Sassi -: a Cerro sono subito accorsi i sanitari del 118, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, si sono rivelati purtroppo inutili i disperati tentativi per cercare di rianimarla». In pensione da qualche anno, la donna ha sempre lavorato all’ospedale Predabissi di Vizzolo, dove per diverso tempo è stata caposala nel reparto di ortopedia.

«Al di là dell’attività lavorativa, Rosaria è stata un punto di riferimento per la comunità di Cerro - continua il sindaco Sassi -: sempre gentile, riservata e discreta, era solita recarsi a domicilio dagli anziani, gli ammalati e chiunque avesse bisogno per portare loro un aiuto di carattere sanitario, a cui accompagnava qualche parola di conforto, vicinanza e solidarietà. Il tutto accompagnato dalla preziosa attività all’interno della Caritas locale, che anche in questo caso svolgeva in spirito di totale volontariato: per tutti questi motivi nel 2012 ero stato proprio io a premiarla con il Cerro d’oro, la massima onorificenza prevista nella realtà locale. Con la sua morte perdiamo insomma una risorsa fondamentale, a nome dell’intera comunità cittadina, ci stringiamo alla famiglia in questo momento di immenso dolore».

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